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Società e Costume: Sono 50 i sindaci minacciati in Sicilia nel 2022
AMMINISTRATORI SOTTO TIRO 2022: IL DATO PIU’ BASSO DEGLI ULTIMI 10 ANNI
Sono 326 gli atti intimidatori, di minaccia e violenza (-25% rispetto al 2021, quando furono 438) rivolti nel corso dell’anno contro sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali, amministratori regionali e dipendenti della Pubblica Amministrazione, registrati da Avviso Pubblico in tutto il Paese.
Per riscontrare un dato simile a quello emerso nel 2021, bisogna risalire al biennio 2013- 2014, quando vennero censiti rispettivamente 351 e 361 casi.
Contestualmente, si registra un calo anche del numero dei Comuni interessati (-14%, da 265 a 227) e delle Province coinvolte (77 nel 2022, il 12% in meno). Analogamente al 2021, sono stati censiti atti intimidatori in tutte le regioni d’Italia, ad eccezione della Valle d’Aosta. Altro dato in controtendenza rispetto al recente passato è la ripartizione dei casi per macroaree geografiche: dopo anni di progressivo avvicinamento tra il Mezzogiorno e il resto del Paese, nel 2022 la forbice è tornata ad allargarsi: 2 casi su 3 (il 66%) sono stati censiti nell’area Sud-Isole. Il calo è un dato solo apparentemente confortante. Fare il sindaco era, e resta, un lavoro difficile e in taluni casi molto pericoloso. Due elementi fanno mantenere alto l’allarme: il primo è la cosiddetta “cifra oscura”, ovvero quegli attacchi non resi pubblici o di cui si viene a conoscenza solo a distanza di tempo come risultato di indagini. Il secondo è la corrispondenza fra atti intimidatori perpetrati e realmente denunciati.
LA SICILIA E LA PROVINCIA DI NAPOLI I TERRITORI PIÙ COLPITI
Dopo cinque anni si registra un avvicendamento nella graduatoria delle regioni più colpite da atti intimidatori. Il posto della Campania, che ha mantenuto il triste primato ininterrottamente dal 2017 al 2021, viene preso dalla Sicilia, territorio più colpito del 2022 con 50 casi censiti. A seguire Campania (49), Puglia (48) e Calabria (42). Le 4 regioni “a tradizionale presenza mafiosa” – che hanno fatto registrare assieme il 58% dei casi censiti su scala nazionale – seguono tendenze diverse fra loro: in netto calo gli atti censiti in Campania (-32% rispetto al 2021), stabili Sicilia e Calabria, in aumento la Puglia (+17%). La Lombardia (23 casi) mantiene il titolo di regione più colpita dell’area Centro-Nord, davanti al Veneto (19).
Seppur in netto calo rispetto al 2021 (- 42%) Napoli conferma lo status di territorio provinciale maggiormente colpito in Italia, con 26 casi.
COME SI INTIMIDISCE: DUE PAESI AGLI ANTIPODI
Per la prima volta dal 2019, l’incendio – di auto, di case, di strutture comunali, etc – torna ad essere la tipologia di minaccia più utilizzata a livello nazionale (18,5% dei casi), seguita da scritte offensive e minacciose (16%, in aumento), invio di lettere, biglietti e messaggi minatori (14%) e l’utilizzo dei social network (12%), quest’ultima la modalità più frequente nei due anni precedenti.
Analizzando i contesti territoriali emerge, in maniera lampante, la presenza di due Paesi diversi, in cui l’amministratore/amministratrice locale del Mezzogiorno deve fronteggiare intimidazioni e minacce veicolate in modalità molto differenti rispetto a quelle di un/una collega del Centro-Nord. Gli incendi, prima tipologia di minaccia al Sud e nelle Isole (un caso su quattro), non sono fra le cinque tipologie più riscontrate nel Centro-Nord e rappresentano appena il 5% dei casi in quell’area. Analogamente scritte offensive e social network, che insieme raggiungono il 55% dei casi censiti al Centro-Nord, al Sud e nelle Isole rappresentano appena il 14% delle intimidazioni censite in quell’area.
Il 21% DEGLI ATTI INTIMIDATORI IN COMUNI GIÀ SCIOLTI PER MAFIA
Il 21% dei 326 casi censiti da Avviso Pubblico nel 2022 sono avvenuti in Comuni che in un passato più o meno recente sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose. Questi atti intimidatori hanno coinvolto ben 44 Comuni.
I PICCOLI COMUNI SONO I PIU’ COLPITI
Il 45% dei casi censiti nel 2022 si è verificato in Comuni al di sotto dei 20mila abitanti. Il 34% in Comuni con oltre 50mila abitanti. Il restante 21% in Comuni tra i 20mila e i 50mila abitanti.
https://www.avvisopubblico.it/home/wp-content/uploads/2023/06/Sintesi-Rapporto-AST-2022.pdf
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