Sabato 12 ottobre, dalle ore 18:30, Villa Igiea ospiterà la celebrazione dei 100 anni di fotografia della famiglia Scafidi. L'evento vedrà la presentazione di uno short movie con immagini iconiche di Giusto, Nicola e Pucci Scafidi, accompagnato dall'inaugurazione della mostra “Frame of Sicily”, che resterà esposta per un mese. L'ingresso è gratuito.

Lo studio fotografico Scafidi, fondato originariamente in Corso Vittorio Emanuele e trasferitosi successivamente in via Ruggero Settimo, via Mariano Stabile e infine via Gaetano Daita nel 1999, ha documentato cento anni di storia siciliana attraverso tre diverse prospettive. Giusto Scafidi, ritrattista della Palermo elegante e della nobiltà, Nicola Scafidi, artista reporter del dopoguerra, e Pucci Scafidi, innovatore della fotografia materica, rappresentano tre generazioni che hanno saputo catturare l'essenza della Sicilia in periodi e stili diversi.

La mostra “Frame of Sicily” presenterà dodici scatti realizzati con la tecnica della foto materica di Pucci Scafidi, sostenuta da enti come la Fondazione Federico II e il Roccoforte Hotel. Questa innovazione combina resina e altri materiali con la fotografia tradizionale, creando opere che si possono sia vedere che toccare.

Pucci Scafidi, ispirato dalla passione trasmessa da padre Giusto, utilizza la fotografia per esplorare e valorizzare la ricchezza culturale della sua terra natale, immortalando paesaggi, architetture storiche e momenti di vita quotidiana della Sicilia. La mostra invita i visitatori in un viaggio sensoriale attraverso i cento anni di scatti della dinastia Scafidi, celebrando la bellezza ei contrasti dell'Isola.

Foto e testo di Donello Scarpinato - Scultore Mario Termini - Enna 3 Ott 2024
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Sguardi che si incrociano; due occhi che si fissano, quelli dello scultore e quelli che saranno, perchè ancora indefiniti, del volto della scultura. Silenzio nella mente del creatore in cerca di un filo conduttore che lega l'artista e la sua creazione. Tutto si sprigiona da quelle mani sporche di argilla secca, incastrata tra le unghie e le rughe. Una pallina di creta, poi un'altra, attaccati sul volto nascente e pressata con pollici che danno loro una forma. E così via, fino a quando, da quegli occhi, adesso formati, esce un'anima che sorride allo scultore. Quando si osserva una scultura, non si sta solo vedendo una figura, si è davanti ad una storia, un momento di connessione tra il suo creatore e la sua creazione.

 Foto scattata da Solaro Salvatore Il 26/9/24 Palazzo CEC (in rumeno Palatul CEC) situato a Bucarest in Romania sede della CEC Bank Costruito nel 1900 attrae per la sua bellezza nelle rifiniture murarie e la luce che illumina la facciata principale.

Foto di Donello scarpinato. 𝐿𝑒 𝑚𝑎𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑀𝑎𝑒𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑀𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑇𝑒𝑟𝑚𝑖𝑛𝑖 𝑚𝑒𝑛𝑡𝑟𝑒 𝑝𝑙𝑎𝑠𝑚𝑎𝑛𝑜 𝑙'𝑎𝑟𝑔𝑖𝑙𝑙𝑎. 𝐷𝑎 𝑢𝑛 𝑡𝑜𝑧𝑧𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑟𝑒𝑡𝑎, 𝑚𝑜𝑟𝑚𝑖𝑑𝑎, 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑢𝑚𝑎𝑡𝑎, 𝑠𝑖 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑎 𝑢𝑛 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑜, 𝑢𝑛'𝑒𝑠𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑙𝑎 𝑑𝑖 𝑠𝑒 𝑒 𝑑𝑖 𝑐ℎ𝑖 𝑙𝑎 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑎 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑖𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑜 𝑠𝑐𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑓𝑜𝑡𝑜𝑔𝑟𝑎𝑓𝑖𝑐𝑜 𝑠𝑖 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜.