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Il 2 agosto del 2024 esce una notizia clamorosa quanto confortante. Nasce la "Fondazione Lago di Pergusa" con l'obiettivo di garantire una gestione sostenibile e duratura del delicato ecosistema del bacino. Ad annunciarlo è l'assessore regionale al Territorio e ambiente Elena Pagana. Un emendamento voluto dalla stessa ha fatto sì che la Regione Sicilia ha autorizzato la concessione di un contributo straordinario di 250 mila di euro in favore del Libero Consorzio Comunale di Enna a titolo di compartecipazione della Regione alla costituzione della Fondazione, al fine di preservare, gestire e rendere fruibile il patrimonio naturale del sito.
Una notizia confortante specie perché in quel periodo il lago di Pergusa conosceva una crisi di acqua notevole come circa 28 anni fa.
Ma la notizia clamorosa arriva due giorni prima delle dimissioni da assessore di Elena Pagana che si regala questo scoop giornalistico e nient’altro.
Perchè la Fondazione Lago di Pergusa è una fondazione che non c’è, che non esiste, che non si sa chi dovrebbe farla, con quali linee guida e come gestirla e soprattutto con quali risorse.
Dall’Ex provincia ci fanno sapere che dalla pubblicazione della legge non è seguito alcunché. Non sono stati assegnati i soldi, che non sono arrivati, non è stata data alcuna indicazione sulla costituzione della fondazione della quale dovrebbe farsi carico la ex provincia, chi ne dovrebbe fare parte e come.
Un contributo straordinario di 250 mila euro? Ma queste somme dove sono? E ammesso che arrivino non sarebbero sufficienti per portare avanti una struttura di questo tipo e poi cosa accadrebbe?
Abbiamo provato a cercare qualcuno all’Assessorato al Territorio a Palermo e un funzionario, perché i dirigenti neanche rispondono, ci ha detto che è la prima volta che sente parlare della fondazione del lago di Pergusa. Ci sorge spontaneo il dubbio che a Palermo se ne sappia qualcosa.
E non siamo solo noi a pensare che di concreto non c’è nulla. Marco greco del PD spiega che “Su questa fantomatica fondazione non avevamo dubbi: il governo regionale ha uscito dal cilindro questa proposta bislacca perché si è trovato spalle a muro rispetto alle proprie evidenti responsabilità. Insomma, una maldestra operazione per calmare l'opinione pubblica in attesa di tempi migliori. Ovviamente la cosa si è rivelata per quello che era: il nulla.”
Dario cardaci di Nuova Cittadinanza aggiunge “ ....fumo negli occhi per mistificare l'incapacità di governare le emergenze. Non sapendo che pesci pigliare, l'assessore che c'era ha partorito questa barzelletta e quello attuale, forse non sa nemmeno di che cosa si tratta. Siamo davvero senza speranze.”
Quello che lascia basiti e onestamente da fastidio, è che su Pergusa non si può scherzare; Pergusa è una problematica seria e va affrontata da tutti con impegno e serietà, certamente senza spot dal sapore elettorale.
Fortunatamente una buona notizia c’è: la bozza del nuovo statuto del nuovo ente autodromo è pronto e tra qualche giorno andrà in commissione capigruppo. L’iter sta procedendo spedito e le novità non saranno poche.
Massimo Castagna
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Oggi, 2 novembre, in Sicilia non si celebra solo una semplice commemorazione dei defunti, ma una vera e propria festa intrisa di emozione, gioia e legami familiari. La "Festa dei Morti" è un’occasione che va oltre il ricordo, regalando ai bambini un momento magico e colmo di aspettative, dove regali e dolci si uniscono per celebrare i legami con i propri cari che non ci sono più.
La sera del 1° novembre, i piccoli scrivevano una lettera ai defunti, riposta con cura dietro una porta o vicino a una finestra, un rituale che permetteva ai morti di "leggere" le richieste dei più piccoli. Al mattino seguente, i bambini scoprivano con gioia i regali, circondati da specialità tradizionali come la frutta martorana, le ossa dei morti, le noci e le pupe di zucchero. La magia di questa tradizione non risiede solo nei doni, ma nella presenza invisibile e affettuosa dei cari scomparsi, un legame che attraversa il tempo.
Questa festa insegnava ai più piccoli a mantenere vivo il ricordo dei propri antenati e a sentire sempre vicino chi non c'è più. Tuttavia, col passare degli anni, il valore profondo della tradizione si va affievolendo. Oggi, proviamo a riscoprire insieme l’essenza della Festa dei Morti, celebrando un legame che non muore mai e che ci ricorda l’importanza delle nostre radici.
Massimo Castagna
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Il consiglio comunale di Enna riunitosi per dibattere sulla gravissima crisi idrica ha evidenziato l'enorme responsabilità dei governi regionali degli ultimi 30 anni.
Quello che ne è venuto fuori è che acqia non ce n'è più a che a dicembre, se non piove e deve piovere tanto, la diga Ancipa chiude i battenti. Allora che fare? Per tentare di arginare il problema non resta altro che scavare i pozzi comunali e AcquaEnna ha ricevuto il mandato in qualità di ente gestore laddove ha in carico il servizio di distribuzione idrico.
La Regione ha pesantissime responsabilità, non solo questo governo, ma anche quelli passati perchè non hanno fatto nulla, ma proprio nulla: se Agrigento, come dicono addetti ai lavori, ha una rete colabrodo dove si perde circa l'80% dell'acqua, perchè le menti eccelse della Regione continuano a dare acqua ad Agrigento? E perchè anche a Caltanissetta?
E le menti eccelse della regione, per intenderci quelle che hanno prebende da fare paura, non provvedono a riparare la condotta dell'Ancipa che pende a più non psso ed è acqua che si perde inutilmente creando disservizi notevoli all'utenza.
E perchè la diga Sciaguano, dicono sempre gli addetti ai lavori, non può essere utilizzata perchè manca la condotta? E i problemi del Blufi perchè non si risolvono?
E' mancata una seria programmazione della gestione degli invasi; non hanno tenuto conto dei tanti segnali arrivati dai tanti studi che avvertivano già dal 2010 a che cosa si sarebbe andati incontro, cioè la siccità e la desertificazione.
Non hanno pensato che, adeguatamente trattata, l'acqua dei eputarori si poteve utilizzare per l'agricoltura e la zootecnia. I rimedi e i processi ci sono, eccome. Ma si poteva cominziare a ensare per tempo ai dissalatori come ultima ratio. La sicilia si sa l'acqua ce l'ha, ma bisogna penderla, trattarla e metterla in rete.
Ora che i nodi vengono al pettine ci si rende conto come tutti, ma proprio tutti, abbiamo lasciato responsabilità enormi a ”menti eccelse” di pessimo valore.
Ora non resta che aspettare, non si può fare altro, che si scavino pozzi gemelli, accanto a quelli usati negli anni 80; per avere l'acqua ci sarà bisogno di tempo e sperare nel frattempo che chi di competenza, nell'alto dei cieli, provveda a mandarci tanta pioggia e a regalarci qualcuno che a questa Sicilia vuole bene davvero con grandi competenze.
Speriamo, un po' di fortuna in fondo ce la meritiamo.
Massimo Castagna
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Cresce il malcontento nella provincia di Enna a causa della decisione della Cabina di regia regionale di ridurre ulteriormente i prelievi dalla diga Ancipa di Troina. Questo ha reso i turni di erogazione dell'acqua nelle città della provincia ancora più pesanti. Nino Cammarata, presidente dell'Assemblea territoriale idrica (Ati) e sindaco di Piazza Armerina, ha annunciato una riunione urgente per discutere della situazione. Cammarata propone di attenuare le riduzioni dei prelievi nei centri che non hanno approvvigionamenti propri, concedendo turni più equi e più acqua. Sottolinea l'importanza di realizzare opere già previste e finanziate per rendere i comuni meno dipendenti dalla diga Ancipa e tornare a turni di erogazione accettabili.
E fin qui non si può non essere daccordo. Ma nella nota dell'ATI il presidente dice “Molti comuni si sono già affrancati. Altri, considerato che quantomeno per il momento non è possibile, stiamo lavorando per aiutarli. Vogliamo rendere quanti più comuni indipendenti dalla diga Ancipa”.
Esiste una mappa Comune per Comune della situazione relativa alla campagna di scavi di pozzi? Ma è possibile sapere quali sono e quanti sono i comuni che si sono affrancati dall'Ancipa? E se si sono affrancati come hanno fatto? Quanti sono i pozzi scavati e quanta acqua danno?
A queste domande fatte già per due volte al presidente dell'ATI non abbiamo ricevuto nessuna risposta, il silenzio più assoluto, perchè?
Non crede Signor Presidente che comunicare ai cittadini cosa si sta facendo per reperire altre risorse idriche servirebbe ad allentare la tensione? Noi crediamo di sì perchè la più grande paura che serpeggia in ognuno di noi è l'incertezza del futuro; non sapere se domani potremo fare una doccia, lavare la biancheria e tutte quelle normali attività quotidiane.
Gli annunci più o meno roboanti, le apparenti dure prese di posizione sanno più di autocelebrazione che altro.
Perche non dire alla cabina di regia regionale, per esempio, come mai si è svuotata così in fretta la Diga Ancipa? Forse il prezioso liquido è andato in altre province? E in che misura?
E se è vero che l'Ancipa non si può riempire per intero perchè necessiterebbe di lavori di messa in sicurezza, cosa sta facendo “la cabina di Regia Regionale” per sbloccare questi lavori che avrebbero dovuti essere fatti da almeno 20 anni?
Quello che è più importante è che tutti gli attori di questa sciagura annunciata dicessero sempre come stanno le cose e cosa si sta facendo. Provate ad immaginare quale sollievo sarebbe per tutti se Enna al momento reperisse 35 litri di acqua al secondo, P.Armerina 21, Agira18 ecc. Il cittadino potrebbe pensare che forse domani si potrà lavare. Ovviamente I numeri sono dati così da informazioni raccolte qua e là, ma non sono quelli ufficiali.
Speriamo che da oggi le cose cambieranno e che si dia una decisa accellerata alla ricerca di nuovi pozzi che non sono semplici da realizzare e hanno i loro tempi.
Massimo Castagna
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Le inevitabili polemiche di questi giorni sul Consorzio Ente Autodromo di Pergusa hanno messo in evidenza un fatto scontato: così come lo abbiamo conosciuto finora l'ente autodromo non c'è più. Il 2 agosto è scaduta la convenzione trentennale e lo statuto deve essere rifatto e dare vita ad un nuovo ente consortile. Non sono novità dell'ultimo minuto queste: il 2 agosto del 1994 nacque il Consorzio Ente Autodromo di Pergusa con quattro soci: Comune, Provincia, Aci e Camera di Commercio; negli anni poi la Camera di Commercio si è tirata fuori. Dal 2 agosto 1994 si sapeva già che nella stessa data ma dell'anno 2024 sarebbe scaduto e cessato se non si fosse dato vita ad un nuovo statuto.
Una domanda nasce spontanea: perchè si è arrivati agli ultimi giorni a chiedere una proroga di tre anni (chiesta dal Sindaco), ridotti a uno (ACI ed ex Provincia), 6 mesi per la maggioranza del consiglio comunale?
Perchè in questa terra tutto deve essere emergenza e quasi mai niente di programmato per tempo?
Ma ora non è più il tempo delle polemiche che ormai non significano più niente. Un commissario liquidatore c'è e sarà in carica fino a quando non sarà pronto il nuovo statuto e il nuovo ente, per garantire, diciamo, la normale attività ed il personale.
Quella del nuovo statuto ed il nuovo ente deve essere vista come una straordinaria opportunità per rivedere e progettare il futuro della frazione di Enna.
Pergusa significa Autodromo, Impianti Sportivi, Riserva, Strutture Universitarie, Strutture Sanitarie, Studentati, Alberghi, Ristoranti, Attività Commerciali e tantissimi residenti.
Sarà bene lavorare in questa direzione perchè tutte queste entità crescano e si sviluppino assieme. Crescano e non litighino tra loro.
Il nuovo Ente Autodromo deve essere una struttura snella, dinamica che apra le porte ad altri soci pubblici, prima fra tutte la regione e altri Comuni. Il suo statuto potrebbe prevedere anche la costituzione di una Fondazione dove possono trovare accesso e posto i privati. Ognuno dei soci Ente Autodromo e Fondazione con una quota di partecipazione annua e che sappia esprimere le migliori professionalità nel mondo del motorismo.
A guidare una struttura del genere ci vogliono persone che capiscano la politica dello sport motoristico e che sappiano avere rapporti “diplomatici” Aci Sport, AICA (Associazione Italiana Circuiti Automobilistici) e FIA (Federazione Internazionale Automobilismo). Veri e propri manager presi e pagati anche da fuori Sicilia, ma che sappiano programmare stagioni motoristiche di tutto rispetto, e che attraverso una equipe di esperti si sappia creare un nuovo brand e ricercare nuovi mercati per attrarre investimenti e risorse nella pista siciliana.
La Riserva Speciale di Pergusa deve essere una straordinaria fonte di sviluppo economico ed occupazionale. Ma perchè questo avvenga è necessario che si capisca che avere nell'Autodromo il nemico da abbattere non serve; serve invece armonizzare la Riserva con il contesto attuale e trovare soluzioni in grado di attrarre turisti.
L'Autodromo c'è, la Riserva pure: Non possono continuare a farsi la guerra perchè il risultato è quello di avere un Autodromo scadente e una Riserva che non c'è.
La Fondazione Pergusa da poco finanziata potrebbe essere il punto di svolta da dove iniziare, dove trovano spazio tutte le realtà sopra citate. Certo non è un lavoro facile, ma da una parte bisognerà iniziare.
Su Pergusa già si cominciano a vedere i primi studenti; dal prossimo anno entrerà in funzione in piena attività il campus universitario del Fondo Proserpina e gli studenti aumenteranno; il vecchio Ciss, cavallo di battaglia e di fortune elettorali di alcuni, per volere della nuova direzione strategica dell'Asp, inizireà ad ospitare attrezzature sanitarie il che vuol dire che il percorso è tracciato e non potrebbe essere diversamente dal momento che Enna, una delle quattro città italiane ad avere due università di medicina, ha la fortuna di avere migliaia di studenti, molti dei quali vivono in città.
Si stanno crando studententati o comunque posti letto. Stessa dovrà avvenire nella parte alta della città con nuove facoltà e nuovi posti dove accogliere studenti e dare loro una qualità di servizi quantomeno accettabile.
Alberghi e attività commerciali di Pergusa e potranno contare così su nuovi introiti e non continuare a vivere di soli battesimi e matrimoni.
Ma per fare tutto questo occorre sedersi attorno ad un tavolo e ragionare TUTTI ASSIEME, istituzioni, associazioni, sindacati, forze politiche, parlamentari ecc. ecc.
Vale la pena ricordare che la guerra non serve a nessuno: la guerra fa solo vittime innocenti e qui le vittime sono i cittadini.
Massimo Castagna
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