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Centro di Accoglienza Santa Lucia: un fiore all’occhiello dimenticato da chi non lo vuole!
Il Centro di Accoglienza Santa Lucia di Enna Bassa è considerato il fiore all’occhiello nell’assistenza agli anziani ospiti. 97 posti e 85 ospiti che giornalmente vengono accuditi 24 ore su 24 con tutta una serie di servizi. Centro che si è distinto anche durante la pandemia con ali della struttura dedicate al covid. Ma i problemi non mancano e di questi ne abbiamo parlato con Mario Tedesco, già presidente del consiglio di amministrazione e poi commissario.
- Il Centro Santa Lucia, da un bel po', è al centro dell'attenzione delle vicende politiche: perché tanta attenzione?
“ Perché riteniamo che il Centro di accoglienza Santa Lucia abbia suscitato interessi particolari che riguardano il personale e per quello che rappresenta nella società ennese, che guarda al centro di accoglienza per il modo come vengono seguiti i propri anziani e per un raccordo con le famiglie che non possono tenerli a casa.”
- Più volte ho sentito parlare di latitanza delle istituzioni: di quali parlate?
“ Pariamo per esempio del Comune che ha addirittura tolto la convenzione che aveva con noi per quella fetta di anziani o famiglie non in grado di pagare la retta mensile. Poi c’è l'ASP; le ex Ipab come il centro di Accoglienza Santa Lucia sono enti strumentali dell’Asp. Quindi, da un lato c'è sì un'attenzione politica, a parer mio “di spartizione”, dall'altro lato le citate istituzioni che non solo non guardano quello che giornalmente facciamo, ma che addirittura ci hanno scartato.”
- E’ possibile che Comune e Asp appaiono vicini, d’altronde il vice sindaco è un Autonomista, ma lo è pure il manager dell’Asp
“ Queste sono considerazioni che fanno tutti da tempo. Noi chiediamo rispetto. Faccio notare che il Consiglio di Amministrazione è formato da 5 membri: uno segnalato dal Vescovo, uno, l'Ente Provincia, uno la Regione, due il Comune. Il Comune esprime il 40% del Consiglio di Amministrazione della IPAB di Enna. Io non mi spiego, sia nella mia qualità di Commissario della Regione, sia nella mia qualità di Presidente espresso dal Consiglio di Amministrazione, come può un socio al 40% come il Comune, quello con maggiori quote, avere un'attenzione non proprio da nemico, ma di insensibilità al decollo e alla gestione del Centro. “
- Questo per quanto riguarda il Comune, ma anche con l’Asp c'è una sorta di muro, perchè?
“ Io vorrei sapere perché se arriva un finanziamento all'ASP (come quello arrivato per un progetto per gli immigrati), noi siamo semplicemente scartati, pur essendo un ente pubblico. Hanno inoltre fatto una cosa più grave, a mio giudizio. Hanno istituito un bando di concorso, al quale l'IPAB, pur avendo titoli ed averlo affidato, ha partecipato, assieme a un'altra cooperativa: abbiamo presentato le documentazioni e quella cooperativa è arrivata prima di noi. L'ente pubblico escluso e la cooperativa ammessa al finanziamento. Abbiamo fatto ricorso contro l'esclusione. Chiaramente, poi, la cooperativa selezionata a Enna è stata esclusa a Roma perché non aveva i requisiti. Noi abbiamo non solo vinto il ricorso, ma il TAR ha detto che le nostre ragioni non solo erano in punta di diritto, ma erano anche nei fatti. L'ASP invece non ha tenuto minimamente conto di questo. L'importante era escluderci, hanno raggiunto il risultato. Hanno perso il finanziamento di circa 2 milioni, ma di questo non frega niente a nessuno.”
- Tutto questo perché?
“L'ASP ha selezionato come progetto migliore quello della Cooperativa Ippocrate. Poi, il loro progetto è stato dichiarato carente, con una serie di incongruità.”
- Ma la Regione? Sarà al corrente di questi fatti?
“ L’Assessorato alla Famiglia e al Lavoro è retto dall’ex senatore Scavone, vuole che aggiunga altro?”
Massimo Castagna
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