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- Categoria: Società e Costume
Società e Costume - Il Centro Studi Med. Mez. esce dai confini locali: adesioni dall'Italia e dall'Europa
Sono passati due mesi esatti dalla fondazione del Centro Studi Med. Mez. Per le Ricerche e la Documentazione sul Mediterraneo e il Mezzogiorno “Napoleone Colajanni” e altrettanto dalla prima uscita pubblica, con tre giornate di studio che si sono tenute nel novembre scorso all’Università Kore di Enna, dedicate al sociologo e politico ennese a cui il Centro Studi è intestato.
Le tre giornate di studio – che hanno visto anche questa Testata giornalistica tra i Media partner- hanno ricevuto notevoli apprezzamenti e, non di poco, il Patrocinio della Camera dei Deputati, del Presidente del Parlamento Siciliano e del Presidente della Regione Siciliana.
Dopo una prima uscita tanto importante, con relatori di caratura nazionale come il Presidente dell’Istat, il Procuratore aggiunto della DDA di Reggio Calabria, docenti cinque diverse università, il magistrato Alfonso Sabella (conosciuto per essere stato “il cacciatore” di Bagarella, Aglieri, Brusca e altri centinaia di mafiosi), deputati e senatori, diversi giornalisti Rai, Mediaset e così via, il rischio maggiore è quello di non riuscire a migliorarsi o, peggio ancora, che questo Centro Studi resti una meteora come tante esperienze ennesi.
Lo chiediamo al fondatore e presidente Paolo Garofalo.
“È vero, si corre sempre il rischio di non sapere fare di più e meglio, ed oggettivamente il risultato di quei tre giorni dedicati a Napoleone Colajanni è difficile da migliorare perché è andata davvero bene. È però un rischio calcolato, considerando l’attivismo e la disponibilità dei Soci, quelli fondatori e i nuovi entrati, pensiamo di potere fare altrettanto bene nei prossimi mesi”
- Ad esempio?
“Il Consiglio Direttivo ha approvato un programma che prevede, tra l’altro, un excursus in quello che lo storico Hobsbawm chiamò “il Secolo Breve”, dalla Grande guerra al crollo dell’Unione Sovietica, rivisto da un’angolazione meridionalista e mediterranea. In realtà partiremo dagli ultimissimi anni dell’800, cioè dai Fasci Siciliani. Questo percorso prevede una trentina di iniziative e ci stiamo già lavorando. E non è l’unico progetto in cantiere. Alcuni soci stanno mettendo a punto un’iniziativa sul welfare, altri sulla cucina del Mediterraneo, altri su una pièce teatrale.”
- Programma ambizioso ma mi chiedo che c’entra Napoleone Colajanni col Novecento, considerando che è morto nel ’21?
“Intanto Colajanni c’entra sempre. C’entra nel suo periodo e c’entra anche oggi perché gli studi che ha lasciato e l’esempio che ha offerto sono talmente attuali da renderlo immediatamente riconoscibile come contemporaneo. Ad esempio gli studi sul razzismo come quelli sulla corruzione politica e la criminalità organizzata. Tra l’altro alcune attività sono totalmente dedicate al Colajanni. Ad esempio la pièce teatrale sulla quale stanno lavorando Salvo Fleres e Franz Cantalupo sarà impostata su due libri di Colajanni, mentre Monica Fastuca e Nicola Malizia stanno lavorando su un progetto per portare gli insegnamenti di Colajanni agli studenti delle scuole
- Buona notizia per gli ennesi che potranno vivere altre iniziative sul Colajanni. Quando farete la prossima iniziativa?
“Non abbiamo ancora fissato le date, faremo altre iniziative in città ed in provincia ma saranno sempre poche rispetto a quelle che si sarebbero dovuto fare.”
- Effettivamente il Centenario della morte è passato molto in sordina. C’è stato un convegno.
“Noi abbiamo fatto quel che potevamo, considerando che ci siamo formalmente costituiti la stessa giornata dell’inaugurazione delle tre giornate universitarie. Altri potrebbero e dovrebbero mettere su altre iniziative. Ne saremmo entusiasti, come siamo stati felici di premiare per la loro attenzione verso Colajanni, Paolo Di Marco, Mario Messina, Gaetano Vicari e Andrea D’Affronto. “
- Quindi la vostra attività si allargherà ai comuni della provincia ennese?
“Continueremo con iniziative in città ed in provincia come ho detto, ma non faremo tutto ad Enna, lavoreremo molto in Sicilia e anche fuori dall’Isola. Il Centro Studi nasce ad Enna e alcuni ennesi ne fanno parte ma è un’associazione che va ben oltre i confini anche della Sicilia, così come alcuni nuovi associati.”
- Ho appena sbirciato nell’elenco ed ho visto nomi di grande prestigio…
“Tra i nuovi soci ci sono anche due importanti relatori di quelle tre giornate, tra i massimi conoscitori di Napoleone Colajanni, come l’antropologo Antonino Colajanni, Professore Emerito di Antropologia Sociale all’Università La Sapienza di Roma che presiederà il Consiglio Scientifico che curerà la pubblicazione degli atti di quelle giornate e il Professore Jean-Yves Freétigné, storico dell’Università di Rouen in Francia ed autore di più lavori sulla figura del sociologo siciliano.”
- Nomi impegnativi…
“Ricevere la richiesta di studiosi così importanti ci ha inorgoglito e preoccupato perché non ci aspettavamo un riscontro tanto forte. Ma non sono stati gli unici: abbiamo avuto adesioni da diverse città come l’Avvocatessa Anna Valvo, docente ordinaria di Diritto Europeo all’Università di Catania che opera e vive a Roma ad esempio, ma anche da Enna, la città originaria di Napoleone Colajanni, come quella del Dirigente Scolastico Angelo Di Dio e del Professore Francesco Sgrò, docente all’Università Kore. Dalla vicina Calascibetta ha aderito il Sindaco, l’Avvocato Piero Capizzi, mentre è originaria di Enna la Professoressa Maria Grazia Scarlata, concertista e docente di Pianoforte al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Catania, città dove vive, come l’archeologa Ileana Contino che ha condotto campagne di scavo e ricerche in molte zone del Mediterraneo come a Cipro, in Francia ed in Turchia, oltre che in Sicilia, in Calabria ed a Roma.”
- Med. Mez. Quindi esce dai confini dell’ennese.
“In realtà esce dai confini italiani. Oltre a Freétigné, sempre dalla Francia è nostro socio della prima ora l’antropologo Matteo Fano del Centre Norbert Elias Ehess dell’Università di Marsiglia. Per di più da oltre confine ha aderito al Centro Studi l’On. Anglu Farrugia, Presidente del Parlamento della Repubblica di Malta che aveva anticipato con un messaggio durante i lavori di novembre l’adesione e la collaborazione con Med. Mez. “
- Beh, detta così sembra facile facile…
“Ed è facile. Quando si ci confronta senza altri fini tutto diventa facile, ma non è mai semplice, anzi, è tutto molto complesso come sono le cose belle ed importanti.”
- Allora ci aggiorniamo al prossimo appuntamento.
Massimo Colaianni
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