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- Categoria: Terzo Settore
Oltre la Disabilità - La Giornata Nazionale del gatto: un felino nella diversità
Lo scorso 17 febbraio si è celebrata la Giornata Nazionale del gatto, cerchiamo allora di conoscere questo mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei felidi. Si narra, ma non vi sono fonti certe, che il gatto inizia a vivere con l’uomo già dall’antico Egitto, nel 3.000 a. C. circa, dove veniva considerato un animale Sacro, l’incarnazione di Bastet, la Dea della maternità. Il gatto è stato uno dei pochi animali che si è lasciato addomesticare dall’uomo vista la sua indole alle comodità, al tepore delle mura domestiche, ma allo stesso tempo è un animale molto autonomo e indipendente.
Vediamo nello specifico il rapporto che ci può essere fra gatto e disabilità: lo stesso animale può avere una qualche forma di disabilità, ricordiamo la storia di Lucky che ci è stata racconta su “La Stampa” lo scorso 26 ottobre; dopo essere stato investito da un automobile era rimasto paralizzato alle gambe posteriori ma, una volta essere stato recuperato dalla strada, fu portato in una clinica veterinaria e accertate le sue condizioni venne avviato un progetto per realizzare un deambulatore grazie al quale Lucky ha potuto fare i suoi primi passi nella sua nuova condizione fisica. Un’altra storia che vede come protagonista sempre un gatto, questa volta colpito da paralisi, arriva da Zurigo; era l’ottobre dello scorso anno quando una donna verrà accusata dall’ufficio veterinario cantonale di violazione del benessere dell’animale. I fatti sono accaduti nel settembre del 2019 quando il gatto, rimasto paralizzato alle gambe posteriori, scappa dalla custodia del proprio padrone per poi essere ritrovato dalla protezione animali e condotto all’ospedale veterinario di Zurigo. L’ufficio veterinario cantonale ordinerà alla donna di sottoporre il proprio gatto a una visita neurologica almeno una volta ogni due mesi e a riprogettare il proprio giardino in modo che non ci fosse nessun pericolo per il proprio animale domestico. La donna verrà prosciolta dalle accuse di aver violato la legislazione sul benessere degli animali: secondo l’ufficio veterinario cantonale, infatti, anche se il gatto a causa della sua disabilità è considerato un "animale malato", non è stato trascurato dalla sua padrona. Quest'ultima, ritiene l’ufficio veterinario cantonale, ha tenuto il micio in maniera idonea alla sua disabilità. Sempre in tema di gatti con disabilità per una loro tutela, a Cavenago in Provincia di Monza e della Brianza, è stata costituita una associazione che opera per tale scopo.
Il gatto che presenta una disabilità si è reso anche protagonista di alcuni libri come la “Favola di Milo” il gatto che insegna a riscattarsi. Il protagonista è per l’appunto Milo, un piccolo micio nero, trovato per strada da Costanza Rizzacasa d'Orsogna, una giornalista del Corriere della Sera che deciderà per la sua adozione. Milo è un gatto “speciale”, un gatto ”diverso” con una sindrome celebrale che gli ha impedito il completo sviluppo pregiudicando i suoi movimenti. Il fine della stesura di questo libro, la “Favola di Milo”, è stato quello di raccontare ai più piccoli il tema della diversità fisica e di razza, della emigrazione e delle difficoltà che un emigrato deve superare quando giunge in una nuova nazione.
La disabilità è una condizione che può essere vissuta non solo dagli esseri umani ma anche dagli animali come i gatti, disabilità che, anche negli animali non dovrà essere motivo di scarto e indifferenza. Chi si reputa “amante degli animali” e in questo caso dei gatti, dovrà accettare anche un animale che necessita di cure particolari; forse avere un gatto con disabilità può aiutare a conoscere la diversità in modo da non fuggire da essa, ma piuttosto prestare il proprio aiuto, il proprio sostegno a chi ha delle difficoltà, senza differenza alcuna.
La Giornata Nazionale del gatto spero sia stata l’occasione per pensare non solo ai gatti “sani”, ma anche a coloro che per qualsiasi motivo si trovano in una condizione di disabilità e che necessitano maggiormente del nostro aiuto.
Andrea Fornaia
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