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Un concerto aperto a tutti ma non ai diversamente abili
Nonostante le diffide alla Curia e al Comune di Calascibetta ancora uno schiaffo morale e un nuovo atto di discriminazione si è consumato in paese per la poca attenzione da parte delle istituzioni dei riguardi delle persone con disabilità. Dopo le battaglie portate avanti dai genitori di Leonardo Castrianni, Maurizio e Maria Assunta, sull’abbattimento delle barriere architettoniche, ancora si cade negli stessi errori e ci si ritrova al punto di partenza. Sono così scesi in campo per dimostrare tutto il loro dissenso davanti a una Curia ed una amministrazione sordi su una richiesta d’aiuto da parte delle persone con disabilità e delle loro famiglie. L’errore della curia e del Comune riguarda la scelta della location di un concerto che si è svolto lo scorso 27 giugno presso la Chiesa Madre della città xibetana in occasione dei festeggiamenti in onore di San Pietro Apostolo.
L’evento è stato realizzato in collaborazione con l’associazione Musicale Bandistica “Antonino Giunta” ed il contributo del Comune di Calascibetta.
Un evento fortemente voluto dall’arciprete Don Giuseppe Di Rocco. Tutto molto bello ma con una nota stonata che riguarda un luogo per nulla accessibile per un diversamente abile, sprovvisto di scivola che possa consentire l’accesso a una persona con una disabilità motoria o che si trovi su una sedia a rotelle come Leonardo. L’unico punto d’appoggio è un passamano ma questo è utile solamente per dei soggetti che hanno una ridotta capacità di deambulazione, mentre per coloro che si trovano in carrozzina come Leonardo l’unica soluzione per accedere in chiesa è prenderlo di peso, “ma questo non è molto rispettoso nei suoi confronti” afferma ancora Assunta dicendo “bisogna avere la propria libertà di movimento sia ad entrare che a uscire”. Ma questo è un fatto che si perpetua da anni dove le istituzioni sono rimaste indifferenti davanti a tutto ciò, come se la cosa non lo riguardasse e affidandosi solo alle promesse, ma poi nulla di fatto, ci si trova sempre al punto di partenza. “Una persona inabile o una mamma con il passeggino come fa ad accedere in una chiesa o in un qualsiasi altro posto se questi sono ostruito ancora dalle barriere architettoniche? È inconcepibile che bisogna attende i comodi della burocrazia” conclude la madre di Leonardo.
Nell’osservare la scalinata della chiesa non sembra poi una cosa così difficile da realizzare bisogna avere solo un po' di buona volontà. I diversamente abili non hanno più la pazienza di aspettare, da oltre quarant’anni esistono le leggi sull’abbattimento delle barriere architettoniche e quindi le istituzioni hanno avuto tutto il tempo per organizzarsi. Il problema non riguarda solamente il mondo della disabilità ma la presenza di una rampa di scala rappresenta una difficoltà persino per un genitore con il passeggino che vuole recarsi nella chiesa Madre, anche lui trova le stesse difficoltà. Nel caso del concerto si sarebbe potuto scegliere un luogo diverso dalla Chiesa Madre per dare la possibilità a tutti di potere partecipare. Non mi sembra corretto che una parte della popolazione, quella che presenta delle difficoltà motorie, deve essere esclusa a partecipare a un concerto perché il luogo dove si svolge non è accessibile. Infatti, l’unico modo per essere presenti è stato quello di rimanere all’esterno dalla chiesa ledendo così i diritti delle persone con disabilità.
Tutto questo dimostra il fatto che il grido d’aiuto dei genitori di Leonardo in tutti questi anni non è stato ancora ascoltato. La presenza di Leonardo e dei suoi famigliari e amici davanti la chiesa ha voluto essere una dimostrazione del tutto pacifica per dimostrare che la mancanza di una scivola per disabili lo costringe a rimane fuori, magari sotto il sole o sotto la pioggia. Ci chiediamo, si parla tanto di integrazione e poi ci ritroviamo in una situazione del genere, dove viene negata la possibilità a una persona con disabilità di poter partecipare a un evento della propria comunità. Nonostante vengono portate avanti battaglie sull’abbattimento delle barriere architettoniche, sentendo queste storie ci si rende conto che troppo spesso le istituzioni rimangono sorde davanti al grido d’aiuto. In questo modo non solo è stato leso il diritto di accesso luogo pubblico come può essere la chiesa, ma anche il diritto alla cultura così come stabilito all’articolo 9 della Costituzione Italiana. Visitare una chiesa o partecipare a un concerto è cultura e in quando tale va garantita a tutti, devono essere in grado di arrivare a tutti e per fare questo è necessario che vengono svolte in luoghi accessibili a tutti. Così come afferma la madre di Leonardo nel suo sfogo: “realizzare un concerto in un luogo non accessibile a una persona con disabilità e veramente sconcertante, offensivo e lesivo dei diritti fondamentali della Costituzione, nonché della dignità della persona”. La curia, nonostante la diffida dove viene chiesto di organizzare eventi e attività di qualsiasi genere in luoghi accessibili a tutti pare che ancora non abbia capito, o fa finta di non capire, che cosa significa luogo accessibilità. Come afferma un detto latino “errare humanum est, perseverare autem diabolicum”. Non si pretende di avere la bacchetta magica e risolvere i problemi con un tocco, ma fare delle scelte.
Andrea Fornaia
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