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Oltre la disabilità – Mettiamoci nei panni della disabilità
Se la disabilità non la vivi sulla propria pelle non puoi capire cosa significhi, quali sono le difficoltà che si possono trovare, soprattutto per quanto riguarda quelle legate alle barriere architettoniche e così ecco la singolare decisione da parte del sindaco di Treviso e dei suoi consiglieri che per un giorno si sono muniti di carrozzine e bende per provare sulla propria pelle quali sono le difficoltà di chi vive una condizione di disabilità; ciechi o sulla sedia a rotelle, soprattutto in una città come Treviso dove, per l'appunto, gli amministratori hanno deciso di fare questa esperienza che gli ha permesso di mettersi nei panni dell’altro, in questo caso delle persone che presentano una disabilità, di capire meglio le difficoltà che i propri cittadini vivono in una città in cui sono presenti le barriere architettoniche. Hanno cercato di trovare il modo come intervenire, l’esperimento ha avuto luogo lo scorso 29 giugno ed è stato organizzati dal disability manager, Rodolfo Dalla Mora, alla presenza nel primo cittadino, Mario Conte, accompagnato dalla propria giunta e dal consiglio. In tutto, circa venti persone, che sono partite da Piazza Rinaldi proseguendo per via Campana e via San Parisio fino alla rampa per il percorso sulle mura, allo scopo di comprendere meglio quali possono essere le difficoltà che delle persone con problemi motori possono trovare vivendo in una città, come Treviso, poco accessibile. Spiega il sindaco trevigiano: “La prova effettuata rientra in un percorso formativo per la definizione di politiche future sul tema della disabilità”. Dal nostro punto di vista la prova, conclude il primo cittadino, ha anche l’obbiettivo di migliorare le condizioni di vita delle persone con disabilità garantendo una maggiore autonomia e sicurezza.
Personalmente da tempo vorrei realizzare un reportage del genere per mettere in evidenza, anche attraverso un video, le criticità presenti a Enna. Cose di questo tipo sono state organizzate alcuni anni fa attraverso delle manifestazioni per una città più accessibile ma in modo molto sporadico, indipendentemente dalla situazione Covid19 di cui ancora non siamo del tutto fuori. Pensavo di andare in giro per la città con la mia sedia a motore allo scopo di realizzare un reportage dove mettere in evidenza tutto quello che non va a Enna, dalle barriere architettoniche alle strade poco adatte alle persone con deficit motorio, dall’occupazione dei posti auto riservati alle persone con disabilità che molto spesso sono occupati da veicoli non autorizzati, fino al fatto che, molto spesso, sono presenti scivoli ostruiti da auto che vi sostano davanti e che dimostrano, ancora una volta, la poca attenzione e rispetto verso la disabilità.
Andrea Fornaia
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