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- Categoria: Terzo Settore
Oltre la Disabilità - Tu Si Que Vales, non siamo ciechi davanti la disabilità
Una delle esibizioni più emozionanti di "Tu si que vales" andato in onda lo scorso 29 ottobre è stata quella che ha visto come protagonisti gli Squad che attraverso il ballo hanno voluto trasmettere il messaggio dell’inclusività.
Tra i componenti del gruppo c'era Alan, che un incidente stradale nel gennaio 2019 ha fermato la sua vita rimanendo in coma per un lungo periodo, per poi diventare cieco. Durante l’incidente a perdere la vita sarà un amico di Alan, che ballava nel gruppo, e la sua stessa ragazza. Perdere un amico, perdere la propria ragazza, perdere la vista: tutte esperienze che avrebbero buttato nello sconforto chiunque, anche Alan, prima di uscire da casa per la prima volta. Alan ha raccontato che quando è uscito per la prima volta – dopo il coma e la convalescenza – ha trovato fuori la neve e solo dopo averla presa tra le mani ha capito di essere ancora vivo, decidendo così di andare avanti. Alan pensava che la sua carriera artistica fosse giunta al termine, ma, grazie ai suoi amici, certi che in un modo o nell’altro avrebbe potuto continuare a ballare, è ritornato a farlo e questo gli ha dato la spinta per continuare a vivere in un momento in cui aveva perso ogni speranza. In questa situazione calzano a pennello i detti “chi trova un amico trova un tesoro” e “i veri amici si trovano del momento del bisogno”. Molto spesso nel momento del bisogno, quando ti ritrovi di punto in bianco a dover vivere una condizione di malattia o disabilità, tutti gli amici ma anche i parenti ti lasciano da solo ma non è sempre così: gli Amici, in questo caso con la a maiuscola, non abbandonano mai, soprattutto nel momento del bisogno. Ed è proprio questo ciò che è successo ad Alan, che grazie ai suoi amici è tornato alla vita ma soprattutto alla danza. Nella parte iniziale dell’esibizione tutti portavano una benda, come se tutti, come Alan, fossero ciechi, attraverso questo gesto tutti sono riusciti a mettersi nel panni dell'altro, di Alan. Come affermerà Maria De Filippi all’inizio non si capirà chi vede e chi non vede. Pur non vedendo Alan vedeva e, come spiega lo stesso, questa è una connessione che tutto il gruppo possiede e non ha bisogno di vedere; attraverso la loro danza gli Squad si comprendono e ogni persona è al servizio di una collettività, uno slancio per migliorarsi. Grazie ai suoi amici Alan è riuscito a riaffiorare in superficie e a toccare le stelle. Il gruppo, racconta uno dei componenti, è nato sette anni fa e Alan ne fa parte da sei anni. Una confessione che fanno riguarda il loro amico morto, perché per loro il suo spirito è come se fosse in mezzo al gruppo quando si esibiscono, come se ballasse con loro.
Tutti hanno una passione in comune, il ballo, attraverso il quale gli Squad hanno voluto esprimere tutto il loro dolore per la perdita del loro amico e per far comprendere a chi li segue che se si sta assieme si possono superare tutte le difficoltà, tra queste anche l'handicap. L’esibizione portata davanti al pubblico di "Tu si que vales", raccontando il dolore che il gruppo ha provato per la perdita degli amici, ha regalato grandi emozioni al pubblico e ai giudici e, come ha affermato Gerry Scotti, è una storia che merita di essere raccontata al mondo. Una storia di dolore ma anche di speranza per un mondo migliore dove la diversità diventi un valore aggiunto e non un ostacolo per la società.
Andrea Fornaia
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