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Venerdì Santo, finalmente la processione, ma perché le mascherine?
E finalmente ci siamo, quest’anno dopo due lunghissimi anni di silenzi, di chiusura, di lotta al coronavirus, finalmente dal 31 marzo saremmo tutti più liberi per tentare di riprenderci la nostra vita, la nostra normalità.
Al via le celebrazioni pasquali con due appuntamenti di grandissimo rilievo, le processioni del Venerdì Santo e quella Pasquale del Cristo Risorto.
Due momenti questi, che assieme alle due date di luglio della festa della patrona Maria SS della Visitazione, rappresentano il punto massimo della religiosità cittadina.
E ritornare più liberi in questi momenti è davvero un grande avvicinamento alla fede.
Ora che la decisione è presa e la notizia è praticamente certa, le processioni si svolgeranno regolarmente, ma non mancano i problemi. Il Venerdì Santo sfileranno in una delle più belle e suggestive processioni d’Italia circa 3000 confrati in rappresentanza di 16 confraternite. Un lunghissimo serpentone che dal Duomo si muove lungo via Roma e Via Libertà per arrivare, attraverso il Viale Diaz al cimitero.
Confrati rigorosamente incappucciati in un mistico silenzio delle migliaia di persone che fanno da cornice al passaggio del fercolo del Cristo Morto accompagnato dalla Addolorata.
Secondo le nostre notizie per le processioni pasquali non sarebbero state previste somme da parte del Comune, ma soltanto alcuni servizi come la banda municipale e alcuni servizi di logistica.
Il collegio dei rettori aspetta le decisioni delle autorità preposte circa l’uso della mascherina. Eh già, perché mentre la gente per strada non dovrà usarla più, è probabile che i confrati dovranno indossarla.
Ci chiediamo che senso abbia e poi i confrati che sono incappucciati devono pure tenere la mascherina?
E ancora, i portatori siccome camminano a stretto contatto, la decisione però non è ancora stata presa, dovrebbero indossare la mascherina. Ora vi sembra logico che chi deve sopportare il peso del simulacro e ha bisogno di respirare liberamente, indossi la mascherina?
E poi ancora se siamo in zona bianca e i ricoveri sia nei reparti ordinari che in quelli di terapia intensiva sono in netto calo, perché parlare ancora di mascherine?
Se dobbiamo ritornare ad una vita normale e vengono autorizzati tutti gli eventi e le manifestazioni perché parlare ancora di mascherine? E se le devono mettere i confrati e i portatori perché non anche le migliaia di persone che si accalcheranno lungo il percorso?
Tutto questo non ha senso e speriamo proprio che chi deve prendere queste decisioni lo faccia in tutta tranquillità, senza pensare solo per un momento di essere colui che decide e determina tutto, quando vuole e come vuole! (Foto di Fabio Marino e Andrea Lattuca)
Massimo Castagna
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