Il progetto “Per l'Alto Mare Aperto”, presentato ieri presso l'ex Stabilimento Florio a Trapani, ha mostrato il mare come veicolo di reinserimento sociale. Avviato dall'Ufficio per l'Esecuzione Penale Esterna di Trapani in collaborazione con la Capitaneria di Porto e vari comuni locali, l'iniziativa ha coinvolto venti persone sottoposte a misure alternative alla detenzione. Sotto la guida della psicologa Serena Di Marco, i partecipanti hanno intrapreso un percorso di recupero attraverso la velaterapia e il rispetto delle regole del mare.

L'iniziativa, che comprende anche attività di pulizia delle aree marine, è stata sostenuta da associazioni ambientaliste come Plastic Free e Legambiente. Il progetto ha dimostrato il valore della reintegrazione sociale, sottolineato dalle parole del sindaco di Favignana e da altre autorità presenti, che hanno ribadito l'importanza di pene alternative e di un approccio riabilitativo alla giustizia.

Il successo dell'iniziativa ha spinto la Capitaneria di Porto a confermare il supporto per le future edizioni, rafforzando il ruolo del mare come strumento di rinascita personale e sociale.