Iwao Hakamada, un ex pugile oggi ottantottenne, finì sotto processo 58 anni fa per aver sterminato una famiglia: tornò in libertà nel 2014, in attesa di un nuovo processo per i dubbi sulla legittimità della condanna.
Fu condannato per la prima volta nel 1968: secondo l'accusa avrebbe ucciso il suo capo, la moglie dell'uomo ed i due figli adolescenti.
Nel 1980 la corte suprema aveva confermato la sentenza di condanna a morte, ma la pressante richiesta, sollevata da più parti, per i dubbi derivanti dalla condanna portò ad una revisione del processo nel 2014. Da allora Iwao Hakamada lasciò il carcere ma l'avvio del procedimento è stato di volta in volta rinviato fino 2023.
La Procura rimane convinta della colpevolezza del pugile, ma precedenti simili, della ripetizione del processo, potrebbero giocare a suo favore.
Sarebbe la quinta persona alla quale in Giappone è stato concesso un secondo processo: negli altri 4 casi il verdetto finale fu l'assoluzione.
Adesso spetta ai giudici decidere, finalmente, in un senso o nell'altro.
Il 10 marzo 2011 il Guinness dei primati ha certificato Hakamada come il detenuto nel braccio della morte più longevo al mondo.

Foto: https://it.wikipedia.org/wiki/Cella_%28prigione%29#/media/File:CB1cell.jpg