“Tra bilancio, Finanziaria e maxiemendamento pare proprio che non vi sia nessuna risposta strutturale sia in tema di politiche sociali che per quanto riguarda un piano di sviluppo.” È il commento a caldo di Alfio Mannino, segretario della CGIL Sicilia, sulla manovra finanziaria regionale approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana (ARS).

Mannino sottolinea che un giudizio definitivo potrà essere formulato solo dopo l’analisi dei testi finali della legge, vista la confusione che ha caratterizzato i lavori notturni in Aula. “In nottata è accaduto di tutto”, afferma. Tuttavia, il segretario evidenzia già alcune criticità, come la distribuzione discrezionale di circa 800 milioni di euro, assegnati a vari settori e territori in base alle indicazioni di singoli parlamentari o forze politiche.

L’unico intervento significativo, secondo Mannino, riguarda la stabilizzazione a tempo pieno degli ASU dei beni culturali, un risultato attribuibile alle pressioni sindacali e alla collaborazione con alcune forze parlamentari.

Nonostante ciò, il segretario esprime grande preoccupazione per il modello di governance che emerge dalla manovra. “Si sta delineando un modello di regione in cui la spesa pubblica regionale, anziché rafforzare l’apparato produttivo e l’infrastrutturazione sociale della Sicilia, viene sempre più utilizzata come strumento per alimentare consenso politico”, denuncia. Mannino critica il proliferare di centri di spesa e l’assenza di una visione strategica capace di affrontare le sfide strutturali dell’isola.

La CGIL Sicilia resta vigile e critica nei confronti di una manovra che, al momento, non sembra offrire le risposte necessarie per il futuro economico e sociale della regione.