L’ex assessore regionale alla Famiglia, Paolo Colianni, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione per violenza sessuale su minore. La sentenza è stata emessa oggi dal Tribunale di Enna al termine della camera di consiglio, a seguito di rito abbreviato.

Colianni, medico e psicoterapeuta, si trova agli arresti domiciliari dal 27 gennaio 2024. L’accusa riguarda presunti abusi ai danni di una giovane paziente durante le sedute di psicoterapia. Le indagini della Procura di Enna hanno raccolto una serie di prove determinanti, che hanno portato alla condanna.

Il giudice Michele Ravelli ha inoltre ammesso come parti civili i genitori e il nonno della vittima, rappresentati dall’avvocato Fabio Repici del foro di Messina. Nel corso del procedimento, Colianni ha reso dichiarazioni spontanee, ammettendo i fatti e versando 50.000 euro come acconto sul risarcimento danni.

La difesa, rappresentata dagli avvocati Giovanni Palermo (foro di Enna) e Maria Donata Licata (foro di Catania), aveva richiesto la derubricazione del reato in “atti sessuali con minore”, istanza che è stata respinta dal giudice.

Oltre alla condanna, il Tribunale ha disposto per Colianni una serie di pene accessorie, tra cui:
- Interdizione dai pubblici uffici
- Divieto di esercitare professioni che coinvolgono minori
- Divieto di frequentare luoghi frequentati da minori

L’indagine ha avuto origine da una segnalazione scolastica: la giovane vittima aveva manifestato disagi in ambito scolastico e si era confidata con le insegnanti, le quali hanno dato il via all’inchiesta. Colianni rimane agli arresti domiciliari.