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Enna - Aggressione ai Sanitari: tutte le istituzioni devono dare un messaggio chiaro nei confronti del personale
Si è aperto un acceso dibattito all'interno del Consiglio dell'Ordine dei Medici di Enna in merito alla richiesta di archiviazione per particolare tenuità del fatto (art. 131 bis c.p.), relativa all'episodio di violenza fisica e verbale subito nel gennaio 2024 dall'allora primario del reparto di Medicina dell'Ospedale Umberto I di Enna, durante l'esercizio delle sue funzioni.
Le conclusioni del Pubblico Ministero hanno sollevato numerose perplessità, specialmente in un contesto in cui il Legislatore ha recentemente inasprito le pene per contrastare il crescente numero di aggressioni ai danni del personale sanitario. Inoltre, sono state introdotte modifiche che prevedono la procedibilità d'ufficio per alcune fattispecie, eliminando la necessità di una querela da parte della vittima.
Il Presidente dell'Ordine, dottore Renato Mancuso, ha dichiarato: "Non entro nel merito delle valutazioni della Procura, ma in un momento di proliferazione di atti di aggressione è necessario che tutte le istituzioni trasmettano un chiaro messaggio di attenzione nei confronti del personale sanitario. Ciò è essenziale per garantire la necessaria serenità e sicurezza dei medici nello svolgimento del loro delicato compito assistenziale. L'Ordine continuerà a svolgere la propria parte".
Nel gennaio 2024, il primario di Medicina Generale dell'Ospedale Umberto I di Enna è stato vittima di un'aggressione nel proprio reparto. Il figlio di una paziente, contrariato dal divieto di portare del cibo alla madre per ragioni cliniche, ha reagito violentemente colpendo il medico con calci e pugni. L'intervento immediato dei carabinieri ha permesso di identificare e denunciare l'aggressore.
Questo episodio si inserisce in un quadro più ampio di crescente aggressività nei confronti del personale sanitario, sollevando interrogativi sulla necessità di misure ancora più efficaci per la tutela dei medici e degli operatori del settore.
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