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- Categoria: Archeologia e Culture Antiche
Archeologia e Culture Antiche – L'Area archeologica di Monte Jato
Ad appena 30 km da Palermo sorge il monte Jato, maestosa altura che sovrasta i centri abitati di San Cipirello e San Giuseppe Jato, dominando la vallata del Fiume Jato e, verso est, quella del fiume Belice. Sulla sua cima, un pianoro allungato, si trovano i resti dell'antica cittadella di Jetas (Iaitas).
Le origini dell'insediamento sono antichissime: già dal I Millennio a.C., il monte era abitato dalle popolazioni indigene, elimi o sicani, della cui presenza sono rimaste ben poche testimonianze.
La città venne edificata nel pediodo greco quando, quando, nel V o VI secolo a.C., gli abitanti di origine greca vi si insediarono, coabitando con le popolazioni indigene. Con i Greci, la città ha assunto le classiche caratteristiche della poleis: un teatro, il tempio, l'agorà, case e botteghe artigianali.
Nel IV secolo a.C., Jetas cadde sotto il dominio di Cartagine, come tutta la Sicilia occidentale.
Successivamente, la città passo sotto il dominio romano col beneplacito dei suoi abitati assistendo, da quel momento, a un periodo particolarmente florido: alla fine del I secolo a.C., infatti, Ietas era annoverata – secondo lo storico romano Plinio il Vecchio – tra le 45 città tributarie di Roma e uno dei 50 insediamenti urbani più importanti dell'isola.
Non si hanno notizie della città dopo l'incursione del V secolo d.C. da parte dei Vandali e sotto il periodo bizantino.
Sotto la dominazione arabo-normanna, la città tornò in auge, ma in seguito alla rivolta araba contro la dominazione sveva, la città venne definitivamente distrutta nel 1246 da Federico II di Svevia.
Dell'antica città rimangono i suggestivi resti, riportati alla luce nel 1971 da una missione di scavi dell'Università di Zurigo.
Foto 1 di Iaitas - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=6381669
Foto 2 di www.sitiarcheologiciditalia.it
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