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Sanità – Telemedicina: quanto è pronta l’Italia a questa innovazione?
Il futuro della medicina si prospetta ricco di innovazioni, ma in Italia la preparazione potrebbe non essere all'altezza. La prossima svolta riguarda un nuovo approccio a servizi essenziali, attualmente forniti dai medici di base, che potrebbero essere gestiti in farmacia attraverso la telemedicina. Questo cambiamento, in fase di sperimentazione dal gennaio del prossimo anno e previsto ufficialmente dal giugno 2024, dovrebbe consolidarsi su tutto il territorio nazionale entro il 2025.
La telemedicina, come definita dalle Linee di indirizzo nazionale del Ministero della Salute, implica l'utilizzo di tecnologie innovative, in particolare le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, per fornire servizi sanitari quando il professionista della salute e il paziente non si trovano nella stessa località. La trasmissione sicura di informazioni mediche è essenziale per la prevenzione, diagnosi, trattamento e controllo dei pazienti, integrando ma non sostituendo la prestazione sanitaria tradizionale.
L'impatto economico della telemedicina sulla sanità italiana può essere calcolato sia in termini finanziari che di sostenibilità sociale. Attualmente, il 9,1% del PIL italiano è dedicato al sistema sanitario, e questo dato potrebbe aumentare a causa dell'invecchiamento della popolazione e dell'aumento delle malattie croniche. Tuttavia, la telemedicina potrebbe portare a notevoli risparmi, come evidenziato da calcoli precedenti, contribuendo alla deospedalizzazione, ottimizzando le attività infermieristiche e riducendo errori evitabili con l'uso di sistemi informatici.
Nonostante alcune sperimentazioni durante la pandemia, l'implementazione della telemedicina in Italia è stata disomogenea a causa delle differenze regionali e infrastrutturali. La sfida che l'Italia dovrà affrontare riguarda la ricerca di un equilibrio tra gli obblighi europei e le esigenze nazionali in termini di spesa pubblica e risorse impiegate.
Alcune farmacie italiane hanno già abbracciato la telemedicina, offrendo servizi come l'Ecg, l'holter pressorio, e il servizio cardiaco. Questo è stato facilitato anche dal supporto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che ha dedicato risorse alle farmacie rurali.
La sfida principale sarà migliorare la formazione del personale medico e infermieristico, diffondere linee guida per il trattamento delle ferite e informare i medici di famiglia sui riferimenti ospedalieri territoriali. Se l'Italia è pronta a fronteggiare questa sfida è ancora da determinare, ma i progressi recenti indicano una preparazione parziale, mentre l'impatto complessivo rimane da valutare.
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