Il corso sui disturbi del sonno e dell'umore, tenutosi l'8 marzo presso l'Ospedale Umberto I di Enna, ha visto una grande partecipazione e un confronto tra specialisti di diverse discipline. La dott.ssa Nuccia Cosentino, coordinatrice scientifica, ha sottolineato l'importanza di un approccio multidisciplinare, coinvolgendo non solo neurologi e pneumologi, ma anche cardiologi, urologi e odontoiatri.

Uno dei temi trattati è stato il disturbo comportamentale del sonno REM, illustrato dalla prof.ssa Federica Provini dell’Università di Bologna. Questo disturbo porta il paziente ad agire i propri sogni e può essere un segnale precoce di malattie neurodegenerative, come il Parkinson.

La dott.ssa Irene Arico ha approfondito la "sindrome delle gambe senza riposo", un disturbo motorio che compromette il sonno, mentre il dott. Mario Santagati ha evidenziato il legame tra insonnia e depressione negli anziani, spesso sottovalutato. Il dott. Dario Cannavò ha confermato come la depressione abbia un impatto significativo sul sonno e sulla qualità della vita.

La prof.ssa Silvia Miano ha affrontato il tema dell'eccessiva sonnolenza diurna, sottolineando i rischi legati ai colpi di sonno, come incidenti stradali e sul lavoro. Inoltre, il dott. Salvatore Zappulla ha discusso i sintomi non motori del Parkinson, che includono disturbi del sonno e dell'umore.

L'innovazione tecnologica è emersa come un supporto fondamentale nella gestione dei disturbi del sonno. Il dott. Luca Vicari ha illustrato le potenzialità della telemedicina, mentre il dott. Salvatore Mancuso ha spiegato il ruolo delle piattaforme digitali per il monitoraggio dei pazienti affetti da apnea ostruttiva del sonno (OSAS).

Infine, le testimonianze delle associazioni di pazienti hanno evidenziato l’importanza della sensibilizzazione su queste patologie. Luca Roberti, presidente dell'Associazione Apnoici, ha sottolineato la necessità di un riconoscimento ufficiale della OSAS come malattia cronica invalidante. Paola Fernandez dell’Associazione Italiana Narcolettici ha descritto la complessità della narcolessia e l’impegno nella ricerca e nel supporto ai pazienti.

L’evento ha confermato come i disturbi del sonno siano un problema trasversale che richiede un approccio integrato tra diverse figure mediche e il supporto della tecnologia per migliorare diagnosi e trattamenti.