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Province: il voto contro dell’aula agita lo spettro delle dimissioni di Schifani?
Dopo la bocciatura in aula del ddl sulle province sul quale sono mancati 11 voti alla maggioranza, stamattina si sono riuniti il Presidente della Regione Renato Schifani e il Presidente dell’Ars Michele Galvagno per fare il punto sulla situazione.
I due al termine dell’incontro hanno emesso un comunicato congiunto:
“A proposito del voto di ieri sulle province, si è convenuto sul fatto che la mancanza dei voti necessari per l’approvazione del disegno di legge fosse imputabile a più forze politiche e non a un solo gruppo parlamentare. Sia il presidente Schifani che il presidente Galvagno hanno espresso il proprio rammarico per il fatto che i deputati che hanno votato contro il ddl non abbiamo manifestato il loro intendimento prima del voto d’Aula, fornendo invece ampie rassicurazioni al presidente della Regione, poi smentite dai fatti. I due presidenti hanno poi anche concordato sul fatto che incidenti di questo tipo non siano più accettabili, a maggior ragione su temi che rappresentano i pilastri del programma di governo. Il presidente Schifani ha comunicato al presidente Galvagno che, nel caso in cui fatti del genere dovessero ripetersi, verranno assunte decisioni politicamente importanti”.
A seguire un incontro tra Schifani e Cuffaro per una analisi della situazione. Comunque si dovrebbe andare verso la riproposizione del disegno di legge voluto dal Governo, uno dei punti centrali del programma di Schifani. Il fatto che Schifani abbia evidenziato che se tali “fatti del genere dovessero ripetersi, verranno assunte decisioni politicamente importanti”, potrebbe essere un segnale all’aula che lo stesso Presidente potrebbe rassegnare le dimissioni e quindi tutti a casa e si ritornerebbe al voto.
Ma siccome al voto non ci vuole andare nessuno, ma proprio nessuno, allora il disegno di legge sulle Province verrebbe approvato, se riportato in aula, con un ampio margine di voti.
Massimo Castagna
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