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Indennità Aumentate: ma qual è il lavoro prodotto da questa Amministrazione?
Hanno ragione i cittadini a non comprendere l’immobilismo dell’Amministrazione nell’affrontare e risolvere le questioni di ordinaria e/o normale amministrazione, a fronte invece di un perfetto tempismo nel deliberare l’incremento della propria indennità.
Ormai lo sanno anche le pietre che l’Ars, nella sua piena autonomia (che in questi casi funziona perfettamente), ha deliberato l’aumento delle indennità dei parlamentari e poi, per non fare torti a nessuno, anche agli amministratori locali siciliani mettendoli al pari degli altri Comuni italiani.
Però, nelle altre regioni d’Italia, le indennità degli amministratori locali vengono pagate dal Ministero, in Sicilia ci pensa direttamente la Regione, tant’è che nei mesi scorsi, l’Assessore regionale alle Autonomie locali ha firmato il decreto che attribuisce il necessario sostegno finanziario ai Comuni siciliani, nei quali troverà applicazione l’incremento delle indennità in base alla vigente normativa statale. L’importo previsto è di 6 milioni di euro all’anno per il triennio 2023/2025. E poi? E poi, credo proprio che gli importi resteranno a carico dei Comuni e dei bilanci comunali.
Fatta questa necessaria premessa, anche il Comune di Enna dicevo, in linea con la norma, ha scelto di incrementare le indennità spettanti a Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio Comunale. Così, a ridosso di Ferragosto, con Determinazione Dirigenziale n. 550 dell’08/08/2023 e successiva Delibera della Giunta Municipale n. 197 del 10/08/2023, sono state fissate le indennità spettanti agli Amministratori per l’anno 2023 e anche per gli anni successivi.
Tutti gli atti sono stati pubblicati, la stampa ne ha dato notizia, l’iter voluto dalla legge è stato rispettato, chi qui commenta nulla contesta sulla legittimità della scelta.
Aggiungo inoltre, mettendo da parte l’ ipocrisia che, a mio avviso, la norma ha una ratio condivisibile, ovvero chi si assume responsabilità di governo, anzi di buon governo, deve essere adeguatamente remunerato, perché ciò contribuisce (o dovrebbe contribuire) ad attrarre nel pubblico quella professionalità di cui il pubblico ha bisogno.
Si apre però un problema politico importante: oggi più di ieri, anzi oggi molto più di ieri, ai Pubblici Amministratori – Sindaco ed Assessori in primis – deve e può essere richiesta quella presenza e quella professionalità che viene richiesta ad un qualsiasi amministratore di una realtà privata. Oggi più di ieri sì, perché il livello retributivo raggiunto è tale da non poter ammettere né scarsa partecipazione, né disinteresse, né carente approfondimento sui temi, né carenza formativa, né mancata assunzione di responsabilità.
Se analizziamo l’operato della nuova Giunta, e oggi dobbiamo e possiamo farlo con ancora più forza sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo, come si può tacere il fatto che alcuni assessorati non abbiano ancora prodotto – dal loro insediamento ad oggi – nessun atto significativo, nessuna proposta autonoma e, nemmeno, nessun intervento significativo né nelle Commissioni Consiliari, né in Consiglio Comunale, per non parlare delle occasioni ufficiali?
Come si può tacere il fatto che nell’ultimo Consiglio Comunale, fatta eccezione per i due assessori interessati ai punti posti all’odg, il resto dell’Amministrazione era assente, dimostrando il totale disinteresse alle questioni trattate, tra cui il bilancio consolidato? Come si può tacere il fatto che ad oggi, nonostante la tanto sbandierata aggiudicazione della gara, il servizio relativo alla mensa scolastica non è stato ancora attivato?
Come si può tacere il fatto che, verosimilmente, alcuni servizi diventati ormai essenziali per le famiglie, come gli asili nido comunali, rischiano la chiusura pomeridiana per la totale incapacità dell’Amministrazione di trovare le risorse necessarie per garantire il servizio?
E questo nonostante si apprestino ad incassare una indennità di 2.269,48 euro lordi al mese per chi svolge la funzione a tempo pieno.
Aumentare le retribuzioni non è il male, ma lo diventa se a questo non si accompagna un senso d’urgenza spasmodico su ogni provvedimento, è il male se non si sente il dovere di trasparenza nei confronti della città e delle istituzioni, è il male se si risponde ad un consigliere comunale con un non so rispondere, devo approfondire e vi faccio sapere.
Alla luce di ciò mi pare evidente che a Enna qualcosa non torna….
Giusy Macaluso (Consigliere Comunale del gruppo Moderati per Enna)
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