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L'Hospice di punto in bianco è sparito. Perché? Nessuna giustificazione è valida
Riceviamo e Pubblichiamo una lettera che il consigliere Comunale di Nuova Cittadinanza Dario Cardaci ha mandato in redazione sollevando un problema di grande attualità e di enorme drammaticità: l'Hospice, che prima c'era e oggi non c'è più. Eppure funzionava benissimo. Qualunque giustificazione si voglia dare non ha alcun valore difronte alla sofferenza di una persona.
Ecco il testo della missiva: (Nella foto l'accettazione dell'Hospice come era prima della chiusura)
In un conclamato stato di irreversibilità, ognuno dovrebbe avere il sacrosanto diritto di chiudere la propria vita come vuole, ma purtroppo in un Paese come il nostro, così non è. Da decenni si discute, da decenni si raggiungono fortissimi livelli di tensione, ma un legislatore sordo, litigioso ed inconcludente non riesce a trovare la soluzione alla sempre più pressante richiesta che viene dalla società civile. Uno stato di cose, che non si riesce a superare e che, diventa immorale se assume le caratteristiche di un divieto, soprattutto rispetto a chi non vuole farsi togliere la dignità dal dolore e vorrebbe evitare ad ogni costo di coinvolgere nella disperazione chi è costretto a condividerne il dramma.
In attesa che prima o poi si arrivi alla decisione finale, il malato terminale che non può o non vuole recarsi in Svizzera per chiudere la propria esistenza, ha il diritto di essere assistito nel modo più completo ed efficace possibile e con lui pari assistenza deve essere assicurata a chi gli sta vicino. E’ per questo che sono nati gli Hospice, cioè reparti specializzati che puntano a migliorare la vita dei malati terminali ed a garantirne la dignità tramite le terapie più adatte, soprattutto quelle contro il dolore. L’esistenza di una struttura come questa è connaturata con la stessa definizione di assistenza sanitaria e quindi che un’ASP non si prodighi per mantenerla e potenziarla è un non senso e non si dica che ugual servizio può essere garantito dall’assistenza domiciliare, che per quanto ottima non può mai essere la stessa cosa. Chi lo sostiene vive in un altro mondo o per sua fortuna non conosce il problema.
Eppure c’è dove questo avviene, provocando l’avvilimento dei tanti che viceversa troverebbero conforto anche se nella certezza che oramai è solo questione di tempo. Un esempio? Enna, dove esisteva un Hospice di eccellenza, punto di riferimento non solo territoriale, costruito con passione e competenza da tutti gli operatori chiamati a gestirlo e che di punto in bianco è sparito. Perché? E’ quello che ci si chiede se è vero com’è vero che la struttura potrebbe essere riattivata fin da subito. I locali c’erano e ci sono (il vecchio ospedale) il Primario c’è e ci sarebbe anche il resto. Allora perché? Nessuno ne parla e i si dice sono tanti, quindi per fugare ogni dubbio, fare il punto della situazione e contribuire a trovare celere risposta, è giusto che il neocostituito Osservatorio sulla Sanità presso il Comune di Enna, prenda in carico la questione.
In quella sede si potranno valutare tutte le vicende legate al caso ed avere certezza su quanto avverrà.
Dario Cardaci consigliere comunale di Nuova Cittadinanza
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