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Troina (EN) – Viabilità pessima, Oasi in una zona inaccessibile: vale la pena andarci?
Certo che recarsi a Troina è una impresa se non altro perchè raggiungere il ridente paesino ennese è impresa ardua. Ancora peggio per chi deve recarsi per ragioni di salute all'Oasi Maria Santissima centro di eccellenza mondiale nella cura dei soggetti fragili e disabili.
Non sono poche le proteste ricevute in tal senso e spesso ci si chiede che senso ha andare all'Oasi se non hai nemmeno il parcheggio? Ovviamente ci si va per bisogno altrimenti le scelte sarebbero altre.
Ma quello che lascia basiti è il silenzio assordante dei comuni interessati, come Troina, Gagliano e Agira. Interessati alla viabilità, talmente penosa e obsoleta da fare accapponare la pelle.
Un tratto di strada tra Agira e Gagliano con un viadotto fermo lì da decenni e non si riesce a sbloccare i lavori che consentirebbero di saltare un lungo tratto di strada che non hanno neanche nel cosiddetto terzo mondo, tanto è lo stato di degrado ed abbandono. Non si capisce perchè i tre sindaci interessati non mettono in atto azioni di protesta forti per rimettere in moto la macchina burocratica e fare ripartire i lavori. Potrebbero essere aiutati dai parlamentari regionali, Fabio Venezia è stato fino a ieri sindaco di Troina; scuotere il presidente della regione Schifani, indignato ieri per le condizioni della strada e oggi totalmente assente, dopo avere apparentemente dato il là per riaprire il cantiere: solite cose viste e riviste.
Forse non ci rende conto della valenza scientifica e sanitaria dell'Oasi di Troina che meriterebbe una location diversa e un apparato viario di tutto rispetto con collegamenti efficienti sopratutto con Catania.
A Troina se vuoi arrivare all'Oasi devi armarti di una pazienza infinita; ubicati nella parte alta gli ambulatori per raggiungere i quali ti devi inerpicare su per strade e stradine strettissime, con un numero esiguo di parcheggi e con un ingresso, quello dell'Oasi in Via Conte Ruggero dove non solo è quasi impossibile trovare posto, ma è anche molto difficile fare scendere il disabile dalla vettura.
Viene da chiedersi che fine abbia fatto il tanto propagandato Taxi Sociale “servizio di accompagnamento per prestazioni sanitarie e disbrigo pratiche, rivolto ai soggetti non autosufficienti o parzialmente autosufficienti, prioritariamente riservato ai disabili che vivono a distanza dai mezzi di trasporto pubblico e dai servizi, che siano privi di figure parentali e che siano impediti alla guida. “ così in un nostro articolo del 24 marzo del 2022 che commentava un comunicato stampa dell'Amministrazione Comunale.
Un servizio del genere consentirebbe alle famiglie e al disabile di lasciare la macchina nella parte bassa e raggiungere l'Oasi. Per la verità la struttura sanitaria ha un paio di pulmini per questo servizio, ma probabilmente non bastano.
Ma perchè gli ambulatori dell'Oasi di Troina devono stare in alto quando nella cittadella ai piedi del paese ci sarebbero spazi e parcheggi per tutti? Da almeno sei anni si sente ripetere che è quasi pronto il trasloco nella parte bassa, trasloco che non avviene mai. Per un paese che vive grazie all'Oasi che cosa si aspetta e velocizzare il tutto? Nelle foto che pubblichiamo abbiamo individuato un appezzamento di terreno probabilmente di proprietà comunale (colore rosso) che potrebbe essere un'area di parcheggio adiacente alla cittadella dell'Oasi, che servirebbe tutto il paese perchè da lì, con un servizio navetta, si potrebbe raggiungere la parte storica del paese comodamente e consentire a chi vuole visitare il borgo di farlo senza problemi (le parti in grigio sono la strada idi ingresso al parcheggio e l un passaggio pedonale per la cittadella). Nello stesso tempo agevolerebbe tantissimo le famiglie degli utenti dell'Oasi che troverebbero facilmente posto e, cosa non da poco, in una zona pianeggiante.
Se poi gli ambulatori si trasferissero giù sarebbe un servizio in più all'utenza a patto che si organizzi qualcosa alle famiglie dei ricoverati che alle 19,30 sono pronte per andare a letto perchè non hanno nulla da fare, neanche il piacere di chiacchierare un po' e consumare qualcosa allo spaccio della struttura, che chiude i battenti alle 18. Qualcuno obietta che si tratta di un ospedale, ma si può benissimo rispondere che è un ospedale particolare fatto di soggetti disabili e famiglie per le quali andrebbe programmato anche, non solo il tempo sanitario, ma anche quello del tempo libero, tempo che non passa mai quando si è ricoverati.
E allora si fa o non si fa questo trasloco? Altrimenti vale la pena venire a Troina?
Massimo Castagna
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