Piano piano la situazione idrica comincia a delinearsi meglio e capire come si stanno muovendo gli addetti ai lavori. Dal crono programma degli interventi fornitoci da Acquaenna per attivare altri pozzi comunali, si capisce che la emergenza idrica non è per nulla finita, ma che si sta cercando di assicurare sempre la turnazione mantenendo aperta l'acqua anche per qualche ora in più. Ovviamente questo è possibile perchè i pozzi comunali asicurano sempre e comunque una portata di acqua continua, cosa che non era possibile con il prezioso liquido dell'Ancipa legato alla vecchia condotta, più rotta che sana, e alla portata, che con l'accentuarsi della crisi diminuiva di giorno in giorno.

Dal cronoprogramma di Acquaenna, dicevamo, si evince che sono 7 i pozzi scavati ed entranti in funzione per un totale di oltre 30 litri/secondo, mentre sono in fase di esecuzione altri 3 pozzi con una portata di altri 10 l/s.

A questi si aggiungono altri 7 pozzi da iniziare, che garantirebbero altri 32 l/s per un totale complessivo che si attesterebbe ad oltre 70 l/s. Quantitativo possibile fra qualche mese.

Ma come lo stesso ente gestore ha assicurato alla delegazione del comitato di protesta che è anche possibile passare da 6 a 5 giorni entro questo mese.

Man mano che diamo queto tipo di notizie ci si rende conto di quanto difficile sia il compito di tecnici ed operai dell'ente gestore per assicurare l'acqua alla cittadinanza non solo ad Enna, ma in tutti gli altri comuni Ancipa/dipendenti.

Le condizioni del terreno, la profondità per andare a trovare l'acqua, le piccole frane dietro l'angolo che ritardano i lavori di scavo. Insomma lavori delicati e pieni di imprevisti. Intanto da Siciliacque arriva la conferma che all'Ancipa sono invasati circa 2 milioni di metri cubi. Il distacco di prelevamento di San Cataldo e Caltanissetta lascia ben sperare intanto per i cinque comuni Ancipa dipendenti e poi per la il resto della provincia aspetta sempre con ansia i dati dall'Ancipa.

La tabella qui sotto da un quadro chiaro e completo della situazione al 6 dicembre 2024.