Il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge siciliana che rinvia le elezioni nei Liberi Consorzi (ex province). La norma, approvata nel novembre 2024, ha annullato le elezioni di secondo livello previste per il 15 dicembre e prorogato il mandato dei commissari fino al 1° marzo 2025, con l'obiettivo di ripristinare il suffragio universale per eleggere i vertici degli enti intermedi.

Il rinvio, motivato dalla volontà di introdurre l’elezione diretta, è stato inserito in un emendamento alla riforma urbanistica, ma è stato dichiarato incostituzionale perché in contrasto con la normativa statale. La Corte Costituzionale aveva già chiarito che gli enti non possono rimanere commissariati, come avviene da 11 anni, e che le elezioni devono avvenire secondo la legge vigente.

L'impugnativa del Consiglio dei Ministri sottolinea la violazione degli articoli della Costituzione italiana, rimarcando che la Sicilia ha ecceduto le proprie competenze statutarie. Mentre si lavora a una nuova legge per il suffragio universale, il rischio è di prolungare ulteriormente uno stallo amministrativo già lungo.

"Lo avevamo detto in tutti i modi, in tutte le salse e in tutte le sedi: sulle Province, per il governo Schifani sarebbe arrivata da Roma una sonora bocciatura, cosa che puntualmente si è verificata. L'impugnativa romana del rinvio delle elezioni di secondo livello è la conseguenza dell'arroganza del governo Schifani, che è rimasto sordo non solo ai nostri avvertimenti, ma perfino ai dettami della Corte Costituzionale che ha chiaramente indicato le elezioni di secondo livello come unica via percorribile con la Delrio ancora in piedi. Speriamo che ora Schifani e ĺa sua maggioranza si mettano il cuore in pace, mettano da parte la loro voglia di distribuire nuove poltrone e accantonino il ddl sulla reintroduzione diretta delle Province, attualmente in Prima commissione, smettendola di prendere in giro i siciliani e il Parlamento".
Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars, Antonio De Luca.