La gestione dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia è stata al centro di un'inchiesta della commissione regionale Antimafia, che ha evidenziato gravi anomalie, omissioni e opacità amministrative. Per quasi nove anni, il commissario straordinario Salvatore Seminara ha operato senza i requisiti necessari, auto-prorogandosi e adottando decisioni non conformi alle normative, tra cui riforme organiche, concorsi, promozioni e la creazione di enti che hanno gestito ingenti fondi pubblici.

L'assenza di vigilanza da parte dell'assessorato regionale alla Salute e del ministero della Sanità ha contribuito a consolidare un sistema fuori controllo. La commissione Antimafia ha approvato all'unanimità una relazione che sarà inviata alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica per verificare eventuali reati penali e contabili.

Secondo Antonello Cracolici, presidente della commissione, e Roberta Schillaci, segretaria della stessa, la vicenda è emblematica di una pubblica amministrazione che ha ignorato problemi strutturali, con gravi ripercussioni sulla salute pubblica, considerando che la Sicilia è tra le regioni più colpite da malattie legate alla sicurezza alimentare, come la brucellosi.

Ad oggi, con la nomina di un nuovo commissario e l'istituzione di un consiglio di amministrazione, si spera di voltare pagina, ma resta il bisogno urgente di garantire controlli rigorosi sugli enti vigilati per prevenire futuri abusi e il consolidarsi di poteri illeciti.