Un'occasione mancata: l'incontro con Versalis, promosso dall'assessorato alle attività produttive, non ha portato alcun nuovo dettaglio sul piano di Eni per Ragusa. Al di là della decisione di chiudere, mancano elementi concreti che chiariscano il futuro del sito e delle sue conseguenze sull'industria locale.

Cgil e Filctem Sicilia, in una nota congiunta, hanno espresso profonda preoccupazione per le gravi ripercussioni della fermata del cracking, che colpirà non solo i lavoratori ma anche il tessuto industriale dei territori di Ragusa e Siracusa, strettamente interconnessi. Gli effetti a catena potrebbero essere disastrosi per l'intero settore produttivo dell'area.

I sindacati hanno inoltre denunciato il silenzio del governo nazionale, azionista di Eni, e quello del governo regionale, accusato di non comprendere l'impatto devastante che il piano potrebbe avere sull'economia siciliana.

In attesa della convocazione del tavolo politico al Mimit, Cgil e Filctem confermano tutte le iniziative sindacali programmate, a partire dalla mobilitazione del 18 febbraio a Priolo.