A quindici anni dalla riforma del sistema sanitario regionale, la sanità pubblica in Sicilia è in crisi profonda. Ritardi, inadeguatezza della programmazione e interferenze politiche hanno aggravato il collasso del servizio. La CGIL Sicilia, insieme a Funzione Pubblica e SPI, ha presentato una piattaforma con proposte concrete per una riorganizzazione strutturale.

I punti chiave della denuncia includono:

Nomine dei direttori generali delle ASP influenzate dalla politica anziché basate su merito e competenza.

Mancata attuazione della legge regionale 5/2009, con un sistema ospedalocentrico inefficace e insufficienza di posti letto.

Ritardi nei progetti del PNRR, con solo 109 posti letto attivati su 720 previsti e appena due case della comunità inaugurate su 156 programmate.

Carenza di personale, con migliaia di assunzioni necessarie per evitare il ricorso ai privati.

Riorganizzazione della sanità con un nuovo piano regionale, revisione della rete ospedaliera ed emergenza-urgenza, potenziamento della medicina territoriale e integrazione socio-sanitaria.

La CGIL propone anche un piano straordinario di assunzioni, l’eliminazione del tetto di spesa e la tutela dei lavoratori dei servizi esternalizzati. Senza risposte dal governo regionale, il sindacato è pronto alla mobilitazione.