Il pasticcio è servito, e stavolta è di quelli epici. A meno di 24 ore dalla scadenza per la presentazione delle liste per le elezioni provinciali del 27 aprile, l’assessorato regionale per gli Enti Locali avrebbe comunicato agli uffici periferici che i modelli di accettazione per la candidatura a consigliere provinciale… sono sbagliati. Sì, proprio così.

I burocrati di Palermo, quelli che dovrebbero garantire correttezza e precisione, si sarebbero accorti con imperdonabile ritardo che i moduli distribuiti erano errati. E il bello è che non è nemmeno la prima gaffe: nei giorni scorsi avevano già dovuto correggere un altro modulo, quello per la candidatura a presidente della provincia.

Il risultato? Un caos totale. I consiglieri comunali che avevano già firmato, ora devono rifirmare. Peccato che molti di loro non siano in sede, e quindi devono essere inseguiti telefonicamente o rincorsi fisicamente per ottenere una nuova firma, magari con una correzione a penna sullo stesso foglio. Il tutto mentre il tempo stringe.

Una figuraccia istituzionale che getta discredito sull’intero processo elettorale e che dimostra, ancora una volta, come l’improvvisazione e l’inefficienza continuino a dominare la scena amministrativa regionale.