Rischio paralisi per i Consorzi di Bonifica siciliani a causa del caro-bollette. È quanto emerge dall’incontro dell’Esecutivo regionale della Filbi-Uila, tenutosi a Enna con la partecipazione dei segretari nazionali Francesca Torregrossa e Gabriele De Gasperis, e dei rappresentanti regionali Enzo Savarino e Nino Marino. I vertici hanno espresso forte preoccupazione per l'insostenibilità dei costi energetici, che già stanno portando alcuni Consorzi verso pignoramenti e rischi di interruzione dei servizi essenziali per il settore agricolo.

Le richieste della Filbi-Uila

Nel documento finale approvato durante la riunione, l’organizzazione ha sottolineato l’urgenza di misure strutturali, tra cui:

1. Contributi straordinari immediati per salvaguardare i Consorzi colpiti da pignoramenti, con particolare attenzione a Ragusa.
2. Norme taglia-bollette, analoghe a quelle già applicate in altre regioni, che obblighino la Regione Siciliana a coprire annualmente i costi energetici degli impianti consortili, evitando di gravare sugli agricoltori.
3. Riforma dei Consorzi di Bonifica, con chiarezza sulle risorse necessarie e sulla tutela dell’occupazione.

Focus sul personale e sul futuro del settore

La Filbi-Uila ha ribadito la necessità di stabilizzare i lavoratori stagionali, proponendo l’estensione a un minimo di 156 giornate lavorative annuali. Ha inoltre richiesto programmi di riqualificazione professionale senza disparità tra i dipendenti e ha annunciato che il 2025 sarà caratterizzato da nuove iniziative unitarie con altri sindacati di settore (Fai e Flai) per rilanciare e difendere gli enti consortili.

Un ruolo strategico per il futuro

La crisi idrica prevista per il 2025 rende urgente un intervento strutturale. La Filbi-Uila sottolinea come i Consorzi debbano essere messi nelle condizioni di affrontare le emergenze attuali e future, rivendicando il loro ruolo strategico nella gestione della siccità e nella salvaguardia del settore agricolo siciliano.