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No alla Violenza - Cosa distingue il cyberbullismo dal bullismo tradizionale
Delle novità nonché delle diversità esistono anche per quanto riguardano i ruoli di bullo e di vittima rispetto al bullismo tradizionale ed al cyber bullismo.
Il mezzo elettronico non necessita di un potere mediato, ad esempio, dalla forza fisica, né di una intimidazione psicologica che deriva da una supremazia numerica o psicologica nei confronti della vittima. Anche una sola persona, nel chiuso della propria stanza e senza particolari doti fisiche, può compiere atti di bullismo (elettronico) su un numero illimitato di vittime con poche operazioni telematiche.
Anche il contesto in cui si verifica il bullismo è differente: il bullismo tradizionale è stato ampiamente studiato e definito in contesto scolastico, in cui le relazioni sono quotidiane, faccia a faccia e determinano un forte stress per la vittima. In Internet, invece, le relazioni sono sia con persone conosciute che con estranei e le molestie possono essere attuate ripetutamente o essere isolate e non determinare un forte stress nella vittima. Anche il tempo è differente: il bullismo tradizionale avviene principalmente nelle ore scolastiche, mentre nel bullismo elettronico le aggressioni continuano anche a casa e nei week-end.
Infine, per quanto riguarda l’aspetto di intenzionalità legato all’atto aggressivo, se nel bullismo tradizionale è relativamente immediato leggere l’intenzionalità nelle azioni del bullo, nel bullismo elettronico o cyber bullismo la responsabilità può essere estesa e condivisa anche a chi semplicemente visiona un video e decide di inoltrarlo ad altri.
Nelle scuole il problema sta cominciando a farsi sentire con sempre maggiore urgenza, data anche la difficoltà nel rilevarlo perché le vittime non denunciano la violenza subita.
I metodi individuati per segnalare i casi di bullismo e cyber bullismo sono stati: 1) l’attivazione della casella di posta
In particolare i social del MIUR pensati e realizzati insieme ai ragazzi sono due: www.webimparoweb.eu e www.ilsocial.eu.
Entrambi sono social tematici, il primo per i ragazzi under 13, sotto la guida del docente che è anche amministratore dei contenuti da pubblicare (questo perché si educa al social prima di essere social); il secondo per gli over 14. Sono entrambi espressione di piazze virtuali in cui poter comunicare e socializzare le proprie esperienze e le proprie emozioni.
Infine è stata realizzata un’app, YOUPOL, che permette a tutti i cittadini, sia in forma registrata che in maniera anonima, di inviare immagini, video, segnalazioni scritte, link, siti web, in tempo reale alle sale operative della Polizia di Stato per denunciare episodi di bullismo o di spaccio.
Tra le possibilità messe a disposizione dell’applicazione c’è anche la chiamata di emergenza: un pulsante di colore rosso con la scritta “chiamata di emergenza” metterà in contatto direttamente l'utente con la sala operativa della Questura in cui si trova il dispositivo, grazie alla “georeferenziazione” immediata del dispositivo segnalante e del luogo interessato dall’evento.
L’app può essere scaricata su tutti i dispositivi, smartphone e tablet, accedendo alle piattaforme Apple Store e Play Store e al sistema operativo Android.
Carmela Mazza
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