I sindacati Fai-Flai-Uila Sicilia hanno deciso di sospendere la manifestazione di protesta prevista per lunedì 18 ottobre a Palermo, davanti a Palazzo d’Orleans, contro i continui rinvii del Governo regionale sulla riforma forestale. La decisione è stata presa dopo che l’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, ha inviato una nota ufficiale annunciando un incontro tra il presidente Renato Schifani, l’assessorato e le organizzazioni sindacali per discutere i tempi e le modalità della riforma.

Il contesto della protesta

Nei giorni scorsi, i segretari regionali di Fai, Flai e Uila – Adolfo Scotti, Tonino Russo e Nino Marino – avevano duramente criticato i continui rinvii sulla riforma, già concordata e scritta dopo un lungo confronto. I rappresentanti sindacali avevano denunciato l’assenza dei pareri necessari da parte degli uffici competenti della Regione e il mancato avanzamento del testo in Giunta e all’ARS, nonostante l’accordo raggiunto il 1° giugno scorso.

“Ci avevano assicurato che la trasmissione del disegno di legge fosse imminente, ma ora ci ritroviamo nuovamente senza certezze,” avevano dichiarato i sindacati, sottolineando l’insostenibilità della situazione per i lavoratori e la mancanza di un servizio stabile a tutela del territorio siciliano.

Le richieste dei sindacati

I rappresentanti di Fai-Flai-Uila hanno ribadito che i lavoratori del settore forestale, che vivono in condizioni di disagio e precarietà, non possono più tollerare ulteriori ritardi. Allo stesso tempo, hanno evidenziato come i cittadini siciliani siano privati di una gestione efficace e continuativa del territorio. “Questa battaglia non è solo per i lavoratori ma anche per garantire una tutela ambientale e territoriale efficace,” hanno affermato.

Prossimi sviluppi

Grazie alla nota dell’assessore Barbagallo, l’attenzione si sposta ora sull’incontro della prossima settimana, che rappresenta un passo cruciale per sbloccare l’iter della riforma. I sindacati, pur sospendendo la protesta, rimangono in attesa di fatti concreti e pronti a riprendere la mobilitazione se non ci saranno risposte definitive.