Chi non ricorda la ex caserma dei carabinieri di Pergusa? Un avamposto di sviluppo e di organizzazione della piccola frazione di Enna oggi una comunità molto più ampia. Bene, questi locali di proprietà dell'ex provincia, sono chiusi e abbandonati e allora ci si chiede, perchè non assegnarli a qualcuno?

Ne potrebbe nascere un centro di aggeazione che non esiste e un punto di riferimento verso i meno abbienti. Qualche mese fa anbbiamo ospeitato lo sfogo di una mamma che lamentava l'assenza di iniziative. Oggi registriamo l'intervento di Walter Cardaci, operatore sociale, nonché presidente dell'associazione di promozione sociale Hope Aps che rilancia l'appello per riaprire i locali inutilizzati dell'ex caserma dei carabinieri di Pergusa. L'iniziativa nasce dal supporto di un gruppo di genitori e dalla parrocchia locale, con l'obiettivo di trasformare questi spazi in un centro per attività sociali e umanitarie.

Attualmente, l'associazione Hope opera nei locali della parrocchia guidata da fra' Tonino Arena, dove offre servizi essenziali come doposcuola, grest ed Emporio Caritas, sostenendo circa 50 famiglie con distribuzione di alimenti e pagamento di utenze. Cardaci sottolinea che l'ex caserma rappresenterebbe una sede ideale, non solo per ampliare queste attività ma anche per creare un punto di aggregazione giovanile, fondamentale in una realtà come Pergusa, dove i giovani rischiano isolamento e devianza.

Cardaci richiama l'attenzione sull'articolo 71 del codice del Terzo Settore, che tutela l'utilizzo degli spazi pubblici da parte degli enti non profit rispetto alle decisioni urbanistiche. Questo principio evidenzia l'importanza del valore sociale rispetto a scelte che potrebbero ostacolare attività benefiche.

Cardaci ribadisce l'importanza del dialogo con il Libero Consorzio Comunale di Enna per ottenere i locali dell'ex caserma e invita istituzioni e cittadini a sostenere il progetto: “Gli spazi ci permetterebbero di continuare a servire la comunità, offrendo un sostegno concreto alle famiglie , giovani e anziani”.

La trasformazione di questi locali abbandonati in un centro di aggregazione rappresenterebbe un esempio concreto di utilizzo virtuoso del patrimonio pubblico per il bene comune.