In un incidente avvenuto il 4 novembre del 2023, Gaia Menga, 13 anni era in auto, su sedile posteriore, con la mamma, Giada Gerundo che occupava il sedile del passeggero: alla guida c'era un'amica, Betty Sorsile. Avevano trascorso la serata ad Anzio, dove avevano cenato, e stavano rientrando. Percorrendo la via Laurentina a Roma, la donna al volante ha perso il controllo dell'auto, che stava procedendo a velocità sostenuta, e si è ribaltata.
Gaia ha perso la vita, e ora sua madre, la 34enne Giada Gerundo, sarà processata per omicidio stradale per non aver imposto alla figlia di allacciare la cintura di sicurezza. Betty Sorsile, la condcente dell'auto, con il via libera della Procura, ha chiesto di patteggiare una pena a due anni e dieci mesi di reclusione per omicidio stradale.

La sentenza n. 46566 del 18 dicembre 2024, della Corte di Cassazione, ha chiarito che il conducente può essere ritenuto colpevole di omicidio colposo se, a seguito di un incidente, uno dei passeggeri senza cintura perde la vita.
Il conducente deve aver cura di verificare che ogni passeggero indossi correttamente la cintura; deve rifiutarsi di trasportare chi non vuole adeguarsi; deve mantenere il controllo sull’uso della cintura durante il viaggio, anche attraverso il coinvolgimento di altri passeggeri.