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Cultura e Arte – L'imponente Duomo di San Pietro a Modica
Il Duomo di San Pietro, a Modica, fa parte – insieme al Duomo di San Giorgio – dei beni dell'umanità dell'Unesco.
La prima notizia relativa alla chiesa risale al 1308, sebbene l'attuale struttura architettonica risalga al terremoto del 1693, che provocò diversi danni, tra i quali la perdita dei documenti relativi alla storia della chiesa nei secoli precedenti.
La ricostruzione, in stile barocco siciliano, ebbe inizio dal 1697 per mano dei capimastri Mario Spata e Rosario Boscarino.
La facciata è suddivisa in due ordini: nel primo vi sono tre portali, sui quali sono presenti dei timpani ad arco spezzato sormontati, a loro volta, da finestre rettangolari sovrastate da corone (nei portali laterali) e da uno stemma con l'incisione “Mater Ecclesia” (portale centrale); il secondo ordine presenta invece una finestra contornata da una decorazione barocca e ospita quattro statue, raffiguranti San Cataldo, Santa Rosalia, San Pietro e la Madonna.
Conduce all'ingresso del duomo una scenografica scalinata, lungo il cui perimetro sono collocate le statue dei dodici apolosti, detti “santoni” dai modicani.
La chiesa è a tre navate e con quattordici colonne con capitelli corinzi e fu ricostruita sulle stesse fondamenta della chiesa del Seicento; dell’edificio seicentesco rimane, all’interno, la Cappella dell’Immacolata, attualmente sacrestia, dove è ancora leggibile la data 1620.
A partire dal pavimento, l'interno della chiesa (del 1864) è decorato con intarsi di marmo bianco, marmi policormi e pece nera, per finire con la volta, con affreschi raffiguranti scene del Vecchio e Nuovo Testamento e sedici medaglioni dedicati ai Santi e ai Dottori della Chiesa, a opera del pittore locale Giovan Battista Ragazzi con la collaborazione del figlio Stefano, che probabilmente portò a termine i lavori, durati dal 1760 al 1780.
Per la sua straordinaria e maestosa bellezza, il Duomo di San Pietro è oggi uno dei principali edicifi religiosi della città di Modica.
Foto di Clemensfranz, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons