La segretaria provinciale del Partito Democratico, Katya Rapè, con il supporto dei deputati Stefania Marino e Fabio Venezia, si schiera a fianco dei docenti di sostegno della scuola secondaria di primo grado e di sostegno della scuola secondaria di secondo grado (GM22-ADSS) della Sicilia  inseriti nella Graduatoria di Merito ADSS Sicilia (GM22), idonei del concorso ordinario D.D. n. 499/20 (Decreti Delegati), per chiedere con forza che venga garantita loro la priorità nelle prossime immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2025/2026.

“Nel corso della precedente tornata di assunzioni –spiega Rapè-, questi docenti, pur avendo superato una procedura concorsuale altamente selettiva e abilitante, sono stati ingiustamente scavalcati dagli aspiranti inseriti nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS 1° fascia). Questo, nonostante la normativa vigente preveda che l’immissione in ruolo da concorso abbia priorità rispetto a quella dagli aspiranti GPS, che dovrebbe avvenire solo in via residuale e straordinaria. È inaccettabile che professionisti già selezionati e con anni di servizio alle spalle, pronti a garantire continuità educativa agli studenti con disabilità, vengano penalizzati in questo modo.

A differenza del concorso “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR”, il concorso Decreti Delegati (D.D. 499/20) è un concorso abilitante e i suoi idonei meritano il giusto riconoscimento. Per questo motivo, il Partito Democratico di Enna, insieme alla deputazione nazionale e regionale, si impegna affinché venga garantita l’assunzione prioritaria degli idonei della GM22 ADSS Sicilia prima di qualsiasi altra procedura e si ponga fine alle ingiustizie subite lo scorso anno, nel rispetto della meritocrazia e delle regole concorsuali.

Il Ministero dell’Istruzione e le sigle sindacali intervengano per garantire trasparenza e giustizia nelle immissioni in ruolo.

Questa è una battaglia di equità e riconoscimento del merito e il Partito Democratico di Enna non farà un passo indietro fino a quando questi docenti non avranno ciò che spetta loro di diritto”.

Giacomo Lisacchi