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Leonforte rivuole il Beato Angelico
Il 27 aprile, alle 10 e 30, presso il Punto Stabile di Stabio (Svizzera), verrà battuta all’asta la copia cinquecentesca del Trittico su tavola raffigurante il “Giudizio Universale” del Beato Angelico. Copia realizzata dallo stesso autore e dal suo atelier e che costituisce pertanto un unicum. La base d’asta è di 5.000 franchi e il rilancio minimo fra una chiamata e l’altra sarà di mille.
L’opera originale, risalente al 1450, è conservata nella Gemäldegalerie di Berlino. L’opera fu donata da papa Urbano VIII al principe di Leonforte, e per questa ragione il trittico è anche detto di Leonforte. Il principe lo regalò nel 1628 al figlio Giuseppe, che lo volle collocare nella cappella funeraria della chiesa dei Cappuccini. Passato alla famiglia Li Destri, il trittico venne trasferito al castello Ursino di Catania, e nel 1987 fu al centro di una contesa fra i frati Cappuccini e i Li Destri.
L’opera avrebbe dovuto essere messa all’asta nella galleria Christie’s di Roma, ma il pretore di Leonforte Carlo Caponcello, dopo la denuncia di frate Cesare Maria Alfonso Montalto che ne rivendicava la proprietà su base di un testamento risalente al 1685 secondo il quale il principe Branciforti ne avrebbe fatto dono ai cappuccini, lo sequestrò cautelativamente. Nel 1990 l’opera fu venduta a Giuseppe Marano, un collezionista romano. Nel 2013, don Santo D’Accorso, rettore della chiesa dei Cappuccini, ottenne una copia dell’opera da affiancare all’Elezione di Mattia all’Apostolato di Pietro Novelli. Ora Mente pubblica Think Tank ETS ha lanciato una raccolta fondi necessaria a riportare a Leonforte, in provincia di Enna il trittico e l’Università popolare ha aderito, certa che altri cittadini e altre associazioni si uniranno.
Gabriella Grasso del direttivo dell’Università Popolare