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- Categoria: Salute e Benessere
La Cardiologia dell’Umberto I di Enna verso nuovi traguardi: ne parliamo con il Prof. Marco Barbanti
Il cuore, il motore dell’organismo umano:
per capire come funziona e quali metodi d’intervento vengono adottati con le nuove tecnologie, ne abbiamo parlato, presso l’Ospedale Umberto I, con il nuovo Direttore del reparto U.O.C. di Cardiologia, il Prof. Marco Barbanti, Professore Ordinario dell’Università degli studi “Kore” di Enna.
- Che cosa l’ha portata ad Enna e dunque all’Ospedale Umberto I?
“Più che dalla posizione di primariato, la scelta è stata dettata da quella accademica; l’apertura di un nuovo ateneo ha infatti reso possibile un progetto di crescita, sia universitaria che assistenziale, nonché i presupposti per la nascita di una ‘nuova cardiologia’ nel Centro-Sicilia, che potesse diventare un importante riferimento per una vasta area, non solo ennese, ma ben più ampia, anche grazie all’apertura dell’emodinamica, che ha costituito una grande occasione e un grande stimolo”.
- Possiamo dire che l’emodinamica sia già realtà nella città di Enna? È già presente del personale medico qualificato, sia per le prestazioni cliniche sia per quelle interventistiche?
“Da quando sono arrivato, abbiamo assunto tramite concorso ben sei giovani emodinamisti, alcuni dei quali si sono specializzati in una delle più importanti scuole di cardiologia interventistica, al Policlinico di Catania, dove io stesso ho avuto precedentemente la possibilità di seguire e formare parte di loro. Il personale medico quindi, per quanto giovane, vanta di fatto, in questo campo, una formazione e un bagaglio esperienziale notevole. Grazie, inoltre, al supporto dell’amministrazione dell’ASP, in attesa che apra l’emodinamica, molti di loro verranno mandati in comando nelle varie emodinamiche siciliane, a Messina, a Ragusa, a Siracusa e a Catania, dove svolgeranno metà della loro attività assistenziale già dal prossimo mese, per essere ulteriormente pronti quando l’emodinamica sarà attiva anche qui.
Nel nuovo comparto potrà essere poi integrato un gruppo del personale infermieristico, specializzato nelle pratiche di elettrofisiologia, già operative, e simili per alcuni aspetti a quelle dell’emodinamica. È prevista in pianta organica anche la presenza dei tecnici di fisiopatologia e circolazione extracorporea, che presto verranno assunti attraverso un concorso”.
- Che tipi di esami diagnostici o di monitoraggio e che tipi di interventi prevede l’emodinamica? Permetterà la prevenzione e il trattamento di patologie diffuse?
“Oltre alla sala di elettrofisiologia, avremo a disposizione due nuove sale di ultimissima generazione: un laboratorio di emodinamica tradizionale e una sala ibrida, ad oggi presente solo in pochissime realtà della Sicilia, in cui sarà possibile svolgere tutte le attività di diagnostica e trattamento della cardiopatia ischemica, sia cronica che acuta. In provincia di Enna, non c’è mai stata infatti un’emodinamica in grado di gestire adeguatamente le urgenze legate all’infarto del miocardio, una patologia diffusa e dal trattamento assolutamente tempo-dipendente, poiché prima si interviene e più alta è la possibilità di una prognosi migliore per il paziente. Fin ora, purtroppo, il riferimento più vicino è sempre stata l’emodinamica di Caltanissetta”.
- Questo ampliamento dei servizi sanitari avrà quindi dei vantaggi anche di carattere logistico!?
“Vantaggi logistici ed economici clamorosi. Allo stato attuale, il cittadino ennese, ed in generale del Centro-Sicilia, per essere sottoposto a determinate procedure è costretto a rivolgersi altrove, emigrando spesso anche fuori dalla regione, e questa è una grave lacuna del nostro sistema sanitario.
Le nuove strutture e le competenze mediche, mie in primis e di tutto il personale che opererà all’interno del comparto, apriranno le porte al trattamento anche di patologie cardiache non necessariamente coronariche, come valvulopatie, cardiopatie congenite, chiusura dell’auricola, e tutte quelle che rientrano nella cosiddetta interventistica strutturale. Adesso anche qui avremo la disponibilità di macchinari di ultima generazione e la possibilità, per la popolazione, di ricevere finalmente cure e prestazioni di primo ordine”.
- Per quali soggetti può essere particolarmente raccomandabile sottoporsi agli esami emodinamici?
“L’emodinamica non rappresenta soltanto un punto di inizio dello screening, ma anche e soprattutto un punto di arrivo. Come territorio e come unità operativa, possiamo considerarci di fatto all’avanguardia, già ad oggi, nell’esecuzione dei cosiddetti ‘screening di massa’, e di tutti gli accertamenti di diagnostica per la prevenzione primaria e secondaria: risonanze, TAC, scintigrafie, e tutte le varie analisi. Il cambiamento più importante, con l’emodinamica, non starà dunque nelle possibilità di fare screening e diagnosi, ma cambierà invece tantissimo in quelle di trattamento”.
- Le liste d’attesa hanno già subìto dei mutamenti?
“Da quando sono arrivato, avendo promosso una maggiore apertura al territorio, i mutamenti ci sono stati e sono stati considerevoli. Abbiamo aperto infatti decine di ambulatori, per la visita cardiologica di base fino a esami più specifici, e abbiamo aumentato di circa il 45% il numero di ricoveri, tra ordinari, day hospital e day service.
Non potendo ancora usufruire delle nuove sale, la disponibilità tuttavia è pur sempre limitata e dobbiamo trasferire alcuni pazienti a Caltanissetta, ma l’emodinamica consentirà ovviamente un’ulteriore riduzione delle liste, perfezionando l’impulso di miglioramento che c’è già stato ed è in corso”.
- Com’è nato esattamente il progetto di un’emodinamica ad Enna?
“Il progetto è nato ancor prima che io arrivassi. C’è stata una forte volontà e un forte impegno da parte della leadership per ottenere la presenza dell’emodinamica qui ad Enna, in particolare del Dott. Vasco e del vecchio direttore generale dell’ASP, il Dott. Iudica, che hanno lottato e mediato con la Regione affinché ciò avvenisse. In una prima fase, la Regione aveva concesso un finanziamento di 2 milioni di euro, poi non più sufficienti a causa dei ritardi inevitabili nel completamento dei lavori e del conseguente aumento dei prezzi dei listini, ed è grazie a un grosso sforzo della vecchia amministrazione, tra cui naturalmente il Dott. Iudica, il Dott. Cassarà e la Dott.ssa Cillia, che si è riusciti a ottenere un co-finanaziamento di più di 500mila euro per l’apertura della gara d’appalto, aggiudicata alla fine da una ditta leader del settore”.
- In base alla sua esperienza professionale e alla sua idea di ospedale, crede che l’emodinamica rappresenti un requisito fondamentale per quel che si dice ‘un polo all’avanguardia’ nel mondo della sanità?
“Sicuramente sì. Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel mondo occidentale; quindi, una struttura in grado di trattarle con tempismo ed efficacia incrementa senza alcun dubbio la qualità dell’offerta sanitaria per tutta la provincia e, probabilmente, anche lo stesso carisma globale dell’ospedale e dell’ASP, rappresentando magari un’attrattiva e un incentivo pure per altre discipline”.
- Quali altri obiettivi e risultati, a tal proposito, lei auspica per il futuro della cardiologia e della sanità ennese?
“In primo luogo, mi auguro che la chirurgia vascolare possa al più presto essere integrata all’interno dell’offerta dell’ASP di Enna, perché le patologie cardiovascolari sono oggi troppo interconnesse a tutto il resto, e non si può pensare ad un polo d’eccellenza senza una buona chirurgia vascolare, una chirurgia generale e una rianimazione di livello. Tutto ciò esiste già, ma risulta assolutamente necessario e auspicabile potenziare queste strutture, in termini di apparecchiature, risorse umane e amministrative/segretariali, supporti logistici per la mole di ricoveri. Bisogna fare di più, con investimenti e sacrifici da parte dell’intera amministrazione.
Per quanto concerne i macchinari, un ruolo importante sarà svolto dall’Università Kore, che ha già donato all’ASP un robot chirurgico da più di un milione di euro e sta mettendo a disposizione anche altre strumentazioni, innescando un meccanismo virtuoso fondamentale, ma naturalmente occorre sempre un’integrazione e una collaborazione proficua tra le due governance, come fin ora è stato.
L’obiettivo non deve mai essere l’appiattimento o il galleggiamento, ma migliorare costantemente, ed è questa la linea che stiamo seguendo e che riesco a vedere.
Oggi la nuova governance dell’ASP di Enna, guidata dal Dott. Mario Zappia, sta lavorando senza sosta con il supporto di tutti gli uffici competenti, affinché l’opera si realizzi nei tempi previsti e all’inizio dell’anno 2025, come speriamo, le sale siano pronte”.
Ilenia Giordano
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