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- Categoria: Terzo Settore
Andare oltre l'autismo
Lo scorso 2 aprile è stata la Giornata mondiale sulla consapevolezza sull'Autismo” e tra le iniziative portate avanti quest’anno c'è la marcia in blu, una corsa o camminata da soli o in compagnia. L’iniziativa può essere svolta in qualsiasi comune e a tal proposito è stata creata un apposita pagina dove ogni Comune può comunicare la propria adesione e i chilometri effettuati.
Promotore dell’evento è stata l’associazione “Il pulmino del sognatore”, una associazione no profit nata per certi versi da un sogno collettivo fatto da alcuni genitori di bambini e ragazzi con disturbo dello spettro Autistico. La principale difficoltà che questi soggetti presentano è quella della comunicazione e l’associazione si pone come obbiettivo quello di offrire anche a dei ragazzi affetti d’autismo una vita normale offrendo delle opportunità di crescita, di trovare un lavoro, di interagire e poter amare.
La parola chiave, o meglio l’obbiettivo dell’associazione, è quello di garantire anche a delle persone affette da tale disturbo, una propria dignità. Come tutti noi anche le persona affette dallo spettro autistico hanno diritto a vivere una vita dignitosa come ogni essere umano ma per fare questo è necessario l’attivazione di tutta una serie di attività, creare momenti di condivisione, con feste, laboratori con un unico scopo creare inclusione a 360 gradi: scolastica, lavorativa e sociale. Tante volte si criticano le aziende che non assumono persone con disabilità e in particolare le persone affette d’autismo, ma per una volta vogliamo vestire i panni delle aziende, capire quali sono le difficoltà che trovano nell’assumere una persona affetta d’autismo o con una qualsiasi altra disabilità? Innanzitutto l'ingresso di una persona con disabilità o affetta d’autismo comporta certamente un cambiamento dei modi di pensare, agire e fare.
L’azienda dovrà attivare tutto un processo non sono tecnico ma psicologico per aiutare il lavoratore affetto d’autismo a inserirsi nel nuovo contesto lavorativo, gli stessi lavoratori “abili” devono essere istruiti nella comunicazione con il nuovo collega, visto che la principale difficoltà delle persone affette d’autismo sta proprio nella comunicazione. Scriveva Fabrizio Acanfora in un articolo per Vanityfair del 15 ottobre 2021 che i lavoratori autistici sono differenti, non difettosi, ma aggiungo ancora, non solo i lavoratori autistici ma tutti coloro che hanno un qualsiasi tipo di disabilità sono differenti ma non difettosi. Per Acantafora la diversità non deve essere vista come (diverso da) ma come una caratteristica dell’essere umano.
La diversità per Acantafora non va giudicata ma compresa, si può essere incuriositi della diversità, si discutere su di essa, l’importante è portare rispetto, discutere in modo rispettoso con argomenti validi e facendo così il vantaggio sarà reciproco. Una delle difficoltà che una persona autistica potrebbe incontrare sul posto di lavoro è legata a problemi della sfera sensoriale ad esempio se l’ambiente di lavoro è troppo rumoroso o molto illuminato ma anche alcuni profumi posso provocare dei momenti di crisi. Una idea tipo di azienda a misura di soggetti affetti d’autismo è la Auticom, una delle poche aziende al mondo a inserire quasi esclusivamente persone affette d’autismo, il proprietario ha preso tale decisione perchè vive in prima persona questo tipo di disabilità visto che due dei suoi figli ne sono affetti e così nasce in lui l’esigenza di creare un ambiente lavorativo adatto alle esigenze dei propri figli a cui bisognava dare la possibilità di mettere in pratica le loro abilità; Auticom è una delle poche aziende che è riuscita ad inserire nel mondo del lavoro persone affette da autismo, visto che, per soggetti affetti da tale disturbo è molto difficile trovare una occupazione.
Secondo gli ultimi dati, infatti, sono poche le persone affette d’autismo che riescono a inserirsi nel mondo del lavoro soprattutto se si tratta di un lavoro a tempo pieno. Ad esempio una cosa che non bisogna fare durante un colloquio di lavoro è quello di non distogliere lo sguardo, guardare il datore di lavoro negli occhi, tutti comportamenti che una persona affetta d’autismo non può rispettare. Tra gli accorgimenti usati dalla Auticom, al fine di facilitare il lavoro a chi affetto d’autismo, è l’utilizzo di cuffie che gli permettono di non essere infastiditi da rumori troppo forti e quindi di lavorare in serenità.
A tal fine sono state create delle stanze buie che gli permettono di concentrarsi di più sul proprio lavoro. Si consiglia di evitare la pausa pranzo quando non sono in grado di comunicare con i propri colleghi, questa difficoltà gli può provocare uno stato d’ansia che potrebbe avere delle conseguenze sul propria attività lavorativa. Un metodo che può essere usato per evitare la difficoltà di comunicazione con i propri compagni di lavoro è l’utilizzo della messaggistica. Da quando si evince spesso le persone affette dallo spettro autistico rispetto alle persone normali, hanno un qualcosa in più, delle abilità in più che li rende speciali e gli consentono di prendere consapevolezza di sè stessi e allo stesso tempo di andare oltre la propria disabilità.
Andrea Fornaia
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