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Disabilità: Non siamo scarti, riscrivete l'economia insieme a noi
E’ oramai nostra abitudine cercare e trovare parole o frasi che ci danno il là per poter scrivere un nuovo pezzo. Questa volta l’input, dopo diverse ricerche, mi è stato fornito da un articolo su repubblica.it del 2022 che dava la notizia di un incontro che Papa Francesco ha avuto ad Assisi con l’istituto Serafico, centro di eccellenza per disabili gravi.
Ciò che ha attirato la mia attenzione è stato il titolo dell’articolo nonché l’affermazione e la proposta che le persone con disabilità hanno rivolto a Papà Francesco: “Non siamo scarti, riscrivete l'economia insieme a noi”. Nell’analizzare questa affermazione mi sono venute in mente diverse considerazioni di carattere evangelico e nel contesto della disabilità, la prima parola che desidero approfondire è scarto partendo dal brano evangelico “la pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d’angolo”; la cosa che mi colpisce sempre, e non solo perché lo sento dire in diverse omelie, è il fatto che, nonostante la parola di Dio sia stata rivelata ai tempi di Abramo, rimane sempre attuale, infatti, non appena ho letto questa affermazione da parte di alcuni disabili gravi dell’istituto sopramenzionato - “Non siamo scarti, riscrivete l'economia insieme a noi” - ho pensato alla pietra scartata che poi diventerà la testata d’angolo, la parte più importante, la parte fondamentale della costruzione. Troppo spesso scartiamo qualcosa o qualcuno, in modo leggero e sbrigativo, una pietra che sembrava da gettare via, come si legge nel brano evangelico, è divenuta una parte indispensabile.
Nella società odierna siamo molto propensi alla politica dello scarto, non degli oggetti ma anche delle persone e questa è la cosa ben più grave. Tutto ciò che non ci soddisfa, non risponde alle nostre aspettative lo scartiamo. Così come i ragazzi con disabilità come viene affermato dalla Presidente dell’istituto Francesca Di Maolo. “I nostri ragazzi con disabilità, afferma Maolo, vengono denominati “gli ultimi”, ma affermo ancora, tutti i ragazzi con disabilità forse sono considerati tali in questa società che fa uscire dalla propria bocca termini come integrazione e inclusione ma poi non è del tutto cosi il cono d’ombra è sempre presente”. La Maolo però va in fondo alla questione e sostituisce il termine “ultimo” con “scartato” , una parola che al di là dell’interpretazione che ho dato partendo dal brano evangelico, avrà poi nella storia un lieto fine, diventerà testata d’angolo per volere di Dio; in realtà non è così o forse quasi mai, non sempre i costruttori, che poi possiamo essere tutti noi, tutti membri di questa società, siamo in grado di riconosce che quella pietra scartata possa diventare una parte solida di una struttura come la società.
Ma andando oltre a questa chiave di lettura che identifica le persone con disabilità come pietre più o memo scartate, non possono essere qualcosa di più, di diverso, non possono essere i costruttori, i costruttori di sè stessi. Nel sistema economico di un Paese la persona con disabilità può ricoprire un ruolo fondamentale nello sviluppo. Anche se si ha una disabilità non significa non possedere delle abilità da mettere a disposizione e che possono essere utili all’interno del mercato, un mercato aperto, dove tutti sono parti di un sistema e non scarti o ultimi in un sistema in cui si va oltre ogni aspetto. Attori economici per riscrivere una economia dove la politica dello scarto viene applicata solamente per i prodotti non a norma ma non per le persone andando oltre ogni tipo di stereotipo.
Andrea Fornaia
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