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- Categoria: Terzo Settore
Africa: La concezione di disabilita oltre continente
Nel caso dell’articolo che ho preso come spuntosi parla del continente africano e in particolare nel villaggio di Kalongo, nel nord dell’Uganda, dove scopriamo, grazie a Giulio Tonincelli - filmaker e fotografo, co-founder di Moonwalk Studio e programmer dell’Orvieto Cinema Fest che attualmente si trovano proprio lì – che c'è poca attenzione verso la disabilità, addirittura gli uomini o le famiglie, venuti a conoscenza che qualche bambino della famiglia abbia qualche forma di disabilità lo abbandonano assieme alle madri.
Il lavoro di Giulio in questo villaggio è proprio quello di raccontare quello che accade alle donne che danno alla luce un bambino che nascono in un certo modo, come se avere delle difficoltà fosse una colpa, non solo del bambino ma anche della madre le quali vengono allontanate non solo dalla società ma anche dalle proprie famiglie, quelle che dovrebbero essere le prime a prestare assistenza. Il lavoro che sta conducendo Tonincelli è quello di incontrare queste famiglie che vivono determinate situazioni dove non esiste nessuna forma di assistenza per questi bambini e nessuna possibilità di cura presso i presidi ospedalieri, in modo da ridurre il tasso di mortalità.
Ci si chiede quale possa essere la strada giusta da percorrere, forse quella della prevenzione, delle diagnosi precoci e delle cure. L’obbiettivo del documentario, spiegano ancora Giulio Tonicelli e Vladimir Motroi, è quello di far riflettere la società sul tema della disabilità, qualcuno dirà ma noi in Italia, in Sicilia, perché ci dobbiamo preoccupare o occupare di ciò che succede in Africa? In realtà non è così, se ci reputiamo delle persone aperte alla cultura della disabilità o della diversità non solo abbiamo il compito di prestare la nostra attenzione verso chi vive nella porta accanto, ma verso tutti coloro che vivono una situazione di disagio non solo fisico ma anche economico, quindi andiamo oltre a noi stessi, oltre al nostro quartiere, alla nostra città, alla nostra nazione e diamo un messaggio di speranza a tutti coloro che vivono una situazione disabilità. E poi siamo nel periodo giusto, Natale non è solo il momento delle grandi abbuffate o delle giocate a carte, Gesù nascerà non solo per chi vive in Italia ma per tutti i bambini e persone grandi di tutto il mondo.
Andrea Fornaia
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