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La Crisi al Comune di Enna, una brace che cova sotto la cenere!
“La politica ha delle regole precise che non possono essere calpestate. Chi si azzarda a farlo non fa certamente un buon servizio alle istituzioni che rappresenta e più in generale alla democrazia. Quanto accaduto in questi ultimi giorni in seno all'amministrazione Dipietro non può essere assolutamente sottaciuto e la richiesta di ben 8 consiglieri comunali di una verifica politico-amministrativa è un atto doveroso nei confronti della comunità amministrata.”
Partiamo da questa dichiarazione del presidente del consiglio comunale di Enna, Paolo Gargaglione per cercare di capire cosa sta accadendo in seno all’amministrazione comunale e soprattutto all’interno del consesso civico.
Ovviamente tutti sanno ormai delle dimissioni dei due assessori di punta della Giunta Dipietro, Campanile e Contino, così come tutti sanno del travaglio interno dei gruppi consiliari.
L’emendamento alle variazioni di bilancio approvate con due terzi dell’aula è una evidente sconfitta per la Giunta e per le forze che la sostengono e, di contro, una vittoria schiacciante di quanti, opposizione compresa, non condividono più la politica del primo cittadino.
Ma perché si è arrivati a tutto questo?
C’è chi dice che il sindaco si sarebbe appiattito sulle posizioni dell’Autonomista Paolo Colianni, dai più dato ormai come candidato alle regionali del prossimo anno; c’è chi sostiene invece che il primo cittadino ormai non dialoga più con nessuno e che conceda pochissimo tempo e chi con lui vuole parlare. Il ritardo di qualche minuto può significare “Tempo Scaduto”, cosa poco gradita a chi ha contribuito ad eleggerlo. C’è ancora chi sostiene che la vocazione civica del progetto che lo avrebbe premiato, non esiste più.
La rottura più evidente è quella dei fedelissimi, Rosalinda Campanile e Giovanni Contino, ed è quella che sta facendo tanto rumore. I motivi veri forse un giorno li sapremo, ma oggi l’unica certezza che appare è quella di una rottura insanabile al di là delle porticine lasciate socchiuse per tentare un riavvicinamento. Certo la politica di oggi ci ha abituati a qualunque soluzione diversa e contraria del giorno prima, ma non ci pare questo il caso.
Che la coalizione elettorale che ha portato il primo cittadino ad essere suffragato per la seconda volta si sta sfaldando giorno dopo giorno è un fatto ineluttabile.
Gli Autonomisti che avevano 5 consiglieri, oggi ne contano due, gli altri tre sono andati via, due sono passati alla Nuova Dc, uno, Comito, è ancora nel gruppo misto.
In posizione di forte contrapposizione con la giunta e con l’Ass.Dante Ferrari, il consigliere Scillia e, oggi, di fatto, non esiste più il gruppo di Italia Viva; dei 4 consiglieri, tre capeggiati dal presidente del consiglio, hanno votato l’emendamento, così come Scillia, Comito, e i due Fazzi, oltre che Campanile e Contino.
Emilia Lo Giudice capogruppo di Italia Viva è rimasta di fatto orfana, perché non esiste più il gruppo e quindi neanche lei come capogruppo.
Ma ora cosa accade? Quali scenari potrebbero delinearsi?
Intanto crediamo che bisognerà capire se il voto di questo emendamento è stato un fatto isolato o se si sta prefigurando una nuova opposizione a Dipietro che potrebbe contare oggi 16 consiglieri su 24.
Poi bisognerà capire se questa verifica politica ci sarà più perché di fatto le posizioni sembrerebbero nette e delineate. Il dibattito politico dell’ultimo consiglio è esaustivo.
Il cerino è in mano al primo cittadino che ha già fatto capire di essere pronto a governare anche senza maggioranza consiliare, così come è avvenuto tante volte.
E su questo ha ragione e forse senza maggioranza a volte si governa meglio perché le pressioni sono minori.
Ma c’è il nodo elezioni regionali che il prossimo anno si terranno ad ottobre. Se è vero che il sindaco di Enna avrebbe stretto un patto di ferro con Colianni e con l’ex deputato Alloro, che non è una figura di secondo piano, tutt’altro, allora in qualche modo bisognerà riallacciare i contatti se non con tutti, ma con qualcuno dei consiglieri comunali e ce ne sono pronti a fare marcia indietro a patto che…
Ora il sindaco dovrebbe nominare due assessori per riempire le caselle lasciate vuote da due dimissionari.
Al momento non si registrano ulteriori novità, ma sotto la cenere cova la brace e non sono piccoli tizzoni.
Massimo Castagna
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