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- Categoria: Redazionale
Regione: E’ vera crisi o è il solito “babbìu”?
Alla Regione Siciliana è crisi di governo oppure no? Per capire come stanno le cose occorre fare un piccolo excursus di quello che è accaduto ieri, giornata intensissima e tesissima per via della designazione dei direttori generali nella sanità.
“La scelta del Presidente della Regione, Renato Schifani, di nominare i dirigenti della sanità siciliana senza la presenza degli assessori di Fratelli d’Italia ha innescato una crisi di governo”. Questa dichiarazione, riportata dall’agenzia di stampa Ansa, rappresenta la posizione ufficiale del partito di Giorgia Meloni, presa dopo una giornata di tensioni.
La scusa ufficiale per la crisi è la nomina dei dirigenti sanitari, avvenuta dopo le 20:00 in un incontro di giunta al quale erano assenti i quattro assessori di Fratelli d’Italia. Schifani ha cercato più volte di assicurarsi del loro arrivo, ma quando è diventato evidente l’intenzione di non partecipare, e considerando che la scadenza dei termini sarebbe arrivata a mezzanotte, circa quattro ore dopo, e che in precedenza tutto era stato rinviato con la nomina di commissari, non ha avuto altra opzione che procedere con le nomine, ratificando la proposta dell’assessore Volo.
Nel corso di una seduta dell'Assemblea Regionale Siciliana (ARS), è emersa una serie di tensioni e divisioni all'interno della maggioranza di centrodestra riguardo all'ordine del giorno. La discordia è stata scatenata dalla richiesta del deputato Carlo Auteri di Fratelli d'Italia (FdI) di invertire l'ordine dei lavori, mettendo in discussione un disegno di legge al posto della riforma delle Province.
La bagarre si è intensificata quando i deputati di Fratelli d'Italia, il gruppo più numeroso con 13 membri, hanno abbandonato l'aula in risposta al rifiuto dell'aula di accogliere la richiesta di Auteri. La maggioranza di centrodestra si è divisa su questa decisione, evidenziando tensioni interne.
Inoltre, la norma che avrebbe salvato gli ineleggibili è stata rinviata, creando ulteriori tensioni all’interno della maggioranza. La nomina dei dirigenti sanitari ha causato divisioni all’interno della maggioranza.
In precedenza, la maggioranza aveva respinto una pregiudiziale presentata dal Partito Democratico (PD), che sosteneva che la riforma delle Province, con la reintroduzione del voto diretto, fosse incostituzionale poiché la legge Delrio, che prevede l'elezione di secondo livello, è ancora in vigore.
Dopo il voto, il presidente della commissione Affari istituzionali, Ignazio Abbate, ha presentato la relazione sulla riforma delle Province, mentre il presidente dell'ARS Gaetano Galvagno ha lasciato la presidenza al suo vice Nuccio Di Paola (M5S). Tuttavia, con l'abbandono dei deputati di Fratelli d'Italia, la seduta è degenerata in una bagarre e i lavori sono stati rinviati.
L'opposizione ha criticato la maggioranza, evidenziando le divisioni interne e definendo l'episodio un "corto circuito". I capigruppo di opposizione, Michele Catanzaro (PD), Antonio De Luca (M5S) e Matteo Sciotto (Sud chiama Nord), hanno sottolineato che la stessa maggioranza che aveva votato a favore del disegno di legge "salva-ineleggibili" ha ora mostrato dissenso interno, mettendo in dubbio anche la futura approvazione della legge sul ritorno alle Province.
Questi i fatti, ma la crisi ci sarà davvero? Chi ipotizza che i deputati di FdI siano stati incotti all’errore politico di non andare in giunta è vero?
Cosa accadrà ora? Sarà la solita messa in scena, tanto dalla poltrona nessuno di alza? Oppure i quattro assessori in giunta rassegneranno le dimissioni?
Sono tutti interrogativi ai quali è difficile dare delle risposte. Solo il tempo dirà se FdI fa sul serio o stava, per dirla in siculo, “babbìannu”!
Massimo Castagna
Foto: https://www.palermotoday.it/politica/bocciato-emendamento-norma-salva-ineleggibili-ars.html
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