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Redazionale - Sicilia a rischio zona gialla: ma non è detto che succeda!
La zona gialla si avvicina sempre più e la Sicilia rischia di abbandonare la zona bianca. L’incidenza settimanale di nuovi casi è pari a 54,13% limitata ai primi tre giorni cioè dal 9 all’11 agosto. La percentuale di posti occupati in area medica è al 14% e quella dei posti occupati in terapia intensiva è all’8 % (+1% rispetto a ieri). Dai dati registrati nella giornata dell’11 agosto, secondo quanto prevede il decreto in vigore, sono tre parametri da tenere in considerazione: l’incidenza settimanale dei nuovi contagiati per 100mila abitanti supera i 50 casi; la percentuale di posti occupati in area medica supera il 15%, la percentuale dei posti occupati in terapia intensiva supera il 10%, il passaggio da zona bianca a zona gialla sembrerebbe scongiurato,
Quindi con questi dati ancora sottosoglia il passaggio in zona gialla della Sicilia non avverrà dal 16 agosto ma con la tendenza manifestata, entro fine mese, appare quasi inevitabile. Vale la pena ricordare che la Sicilia è la prima per contagi in Italia e ultima per vaccinazioni,
Anche l'assessore regionale alla Salute Razza spera di evitarlo riattivando tutti i reparti Covid, dimettendo i pazienti che possono essere curati a casa e puntando sulle cure domiciliari. L’assessore alla Salute ha chiesto un immediato potenziamento dei posti letto: circa 500 fra terapie intensive e degenze ordinarie, già entro Ferragosto. Un piano per arginare il tasso di occupazione dei reparti in crescita, fino a sfiorare la soglia d’allerta per la zona gialla. Superata la fase, i posti letto sono stati disattivati e non più caricati nel sistema. L’obiettivo della Regione è riportare la dotazione a quella di marzo 2021.
Secondo i dati Agenas in Sicilia c’è una dotazione di 731 posti in terapia intensiva e di 3.134 in area non critica. Dovrebbero arrivare a un totale di almeno 4.400, di cui quasi 800 di rianimazione, comprese le nuove 40 postazioni di rianimazione consegnate con i lavori finanziati dalla Protezione civile.
Qualora si passasse in zona gialla tornano alcune restrizioni, compreso l’obbligo di mascherina all’aperto per tutti i cittadini che hanno più di 6 anni. Si può andare nei bar e nei ristoranti all’aperto a pranzo e a cena, ma soltanto con consumo al tavolo. Al chiuso si può invece andare nei bar e nei ristoranti solo fino alle 18.
Le regole del «green pass» in zona bianca valgono anche per la zona gialla. Il decreto del 22 luglio ha stabilito che la certificazione verde rilasciata a chi ha ricevuto la prima dose di vaccino negli ultimi 15 giorni, a chi è guarito negli ultimi sei mesi, oppure a chi ha effettuato un tampone con esito negativo nelle 48 precedenti servirà dal 6 agosto per svolgere numerose attività. In particolare, deve essere esibita: nei ristoranti e bar al chiuso per il consumo al tavolo; per andare al cinema e a teatro; per partecipare a eventi, congressi e fiere; per frequentare piscine, palestre, centri benessere, circoli sportivi, centri termali, parchi tematici e di divertimento; per giocare nelle sale o nei casinò.
In questa situazione, nei mesi estivi non possiamo fare altro che rispettare le regole che, seppur limitanti rispetto al passato ante pandemia, ci consentono di evitare le già conosciute restrizioni e le conseguenze nella vita reale di ciascuno di noi. La ripresa economica procede a ritmi sostenuti e, grazie alla efficacia dei vaccini, la speranza di sconfiggere la pandemia si sta progressivamente attuando. L’immunizzazione della popolazione è una prospettiva dei prossimi mesi che si sta conquistando giorno per giorno come se fosse il traguardo di una gara di sopravvivenza. Ove ciascuno deve essere capace di garantire un futuro che non può essere intriso di egoismo e disimpegno, ma delle migliori qualità umane e civiche nell’interesse dell’intera comunità.
Gaetano Mellia
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