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Affluenza di popolo nella chiesa di Sant’Ernesto per accogliere il simulacro della Madonna di Lourdes
Vedendo l’enorme affluenza di popolo nella chiesa di Sant’Ernesto, ad accogliere il simulacro della Madonna di Lourdes, ovvero la statua originale che viene portata in processione ogni sera durante la processione “aux flambeaux” a Lourdes (da non confondersi con la statua collocata nella grotta delle apparizioni), verrebbe da chiedersi: ma chi ha detto che le chiese sono vuote? Ma chi ha detto che la gente non frequenta più la Chiesa? E difatti, nei giorni 16 e 17, una folla oceanica ha letteralmente invaso la chiesa. Donne, bambini, uomini e soprattutto ammalati, ordinatamente in fila a rendere omaggio all’effigie di Maria. Ovviamente, l’evento è stato organizzato dall’UNITALSI, rappresentata a Palermo da Irene Leone e in Sicilia Occidentale da Loredana Picone.
La folla, in maniera composta ha sfilato per rendere omaggio a Maria. Im prima fila, loro, i fratelli in difficoltà, i fratelli in carrozzina, da molti di loro così come da parte dei fedeli in processione, davanti al simulacro di Maria, rivoli e rivoli di lacrime. Ciascuno di loro, mette in mano alla Madonna, che consegna su “un piatto di argento” le proprie ansie, i propri dolori, le proprie istanze, i loro drammi, ma anche le loro gioie e i loro ringraziamenti.
A mantenere l’ordine gli impagabili volontari dell’ANPS (Associazione Nazionale Polizia di Stato). Celebrata l’Eucaristia, durante la quale è stata somministrata la sacra unzione degli infermi. La fila non finiva mai, tant’è che padre Giovanni Basile, presidente della celebrazione, ha chiesto alla gente di fermarsi, promettendo che l’unzione sarebbe continuata dopo la Santa Messa. Ancora più folla di fedeli compostamente in fila a ricevere la Santa Comunione.
Durante l’omelia padre Giovanni Basile, che è assistente ecclesiastico della Sottosezione UNITALSI di Palermo ha detto: “Ognuno porta le proprie gioie e le proprie speranze. Qui troviamo un popolo chiamato dalla Mamma, con carica interiore per esprimere, la gioia il dolore e anche la rabbia, sempre più conformi al Figlio e alla Madre”: “Noi siamo – ha proseguito – sempre più conformi al Figlio e alla Madre, sempre più miseri e più carichi delle nostre insufficienze. Lo sguardo di Gesù che si posa su malati e peccatori è misericordia”.
E ha concluso con le parole rivolte dalla Santa Madre a Santa Bernadette “Ti farò felice nell’altra vita”, quasi come a voler dire a tutta quella folla, che nel piano di Dio, non è prevista la guarigione e la felicità per tutti. Un passaggio, il sacerdote, ha poi voluto farlo sulla situazione politica mondiale: “Siamo circondati da tanti delitti ma siamo sicuri che il Signore è sempre con noi e offre sempre una seconda possibilità”. “Chiuderemo questa assemblea portando nelle nostre case, tra i nostri amici e conoscenti un messaggio, che è quello dei Maria: “Dio ti ama con questo cuore che ancora si apre e si dona”. La nostra Unitalsi svolga un sincero servizio all’uomo nell’Eucaristia che celebriamo”.
Abbiamo chiesto a Loredana Picone, presidente sezionale le sue impressioni: “Sono state due giornate indimenticabili, un abbraccio di folla, di fede, di devozione e di emozioni. Il mondo in cui oggi viviamo è sempre più insensibile, violento, egoista, ma in questi giorni abbiamo avuto la conferma di quanto abbiamo bisogno di “Lei”, di inginocchiarci ai suoi piedi, di parale con Lei, di affidarle le nostre pene i nostri dolori, i nostri malati e di confidarle quello che abbiamo nei nostri cuori. Abbiamo respirato aria di Lourdes e sono felice che la nostra associazione ha dato questa opportunità a migliaia di persone in tutta Italia”.
Sulla stessa scia l’opinione di Irene Leone, presidente sottosezionale: “La Madonna di Lourdes è venuta in pellegrinaggio per incontrare ciascuno di noi. Sono state due giornate di grande gioia e c’è stato un vero miracolo, ovvero un fiume inesauribile di umanità che chiede aiuto alla Mamma Celeste. Vedere uomini, donne e bambini con problemi di salute, inginocchiati ai piedi della Vergine, con gli occhi pieni di lacrime è stata un’emozione dolorosa:”. Non occorre aggiungere altro.
Mario Pagaria
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