Mercoledì scorso, in un’atmosfera carica di emozione e solidarietà, allo stadio "Silvio Proto" di Troina, si è svolta una partita speciale che ha visto protagonisti il cuore della comunità e lo spirito di inclusione. Durante l’evento, Mario Amato, ospite storico dell’IRCCS Oasi Maria SS di Troina, ha ricevuto una targa dall’amministrazione comunale per celebrare la sua resilienza, la sua gioia di vivere e il suo spirito aperto. Mario, 71 anni, è stato tra i primi accolti dall’istituto fondato dal compianto padre Luigi Ferlauto, un pilastro della comunità locale, che da sempre pone al centro la dignità e il valore delle persone con disabilità.

L’evento, una partita di solidarietà che ha coinvolto quattro squadre – il Team Comune di Troina, il Team Vecchie Glorie Troina Calcio, il Team Oasi Maria SS e il Team New Generation, composto da giovani immigrati ospiti di una cooperativa locale – ha attirato un pubblico numeroso e generoso. Il ricavato della serata è stato interamente devoluto in beneficenza, rendendo l’occasione ancora più significativa.

Il Direttore Generale dell’IRCCS Oasi, il dott. Arturo Caranna, è sceso in campo con il Team Oasi Maria SS, dimostrando il profondo legame tra l’Istituto e il territorio. Durante la cerimonia, ha sottolineato l’importanza sociale di queste iniziative: "Non si tratta solo di gesti simbolici – ha affermato il dott. Caranna – ma di azioni concrete che rafforzano il senso di comunità. Vedere Mario, visibilmente commosso, pienamente integrato e amato dalla sua comunità, dimostra che la missione dell’Istituto, voluta da padre Ferlauto, è viva e condivisa. Lo sport, in questi contesti, diventa un potente veicolo di inclusione e solidarietà, abbattendo ogni barriera."

La storia di Mario è quella di un uomo che ha saputo superare le difficoltà con leggerezza e un sorriso sempre pronto, conquistando l’affetto e il rispetto di tutti. All’Oasi Maria SS, dove ha frequentato la scuola e collaborato a diverse attività, ha sempre dimostrato una grande passione per il calcio e per la squadra del Troina, che ha seguito con entusiasmo per tutta la vita. Conosciuto e amato per il suo carattere socievole, Mario è un esempio di come l’integrazione e la valorizzazione delle capacità personali possano fare la differenza.

L'evento di mercoledì è stata una vera celebrazione della comunità, del rispetto reciproco e della capacità di abbattere le barriere, dimostrando che la disabilità non definisce una persona, ma ne esalta l’unicità. Mario, con la sua vita, ne è la testimonianza più luminosa.