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Palermo - La Corte Costituzionale si pronuncia sul rinvio delle elezioni provinciali in Sicilia
Per la Corte Costituzionale "la legge della Regione Siciliana n. 6 del 2023, che ha ulteriormente differito le elezioni degli organi dei Liberi consorzi comunali (corrispondenti, in Sicilia, alle province) e dei Consigli metropolitani, contestualmente prorogando la gestione commissariale degli stessi enti, viola gli articoli 5 e 114 della Costituzione ed è, pertanto, costituzionalmente illegittima."
E' quanto stabilito nella sentenza n. 172, depositata oggi, con la quale l'Alta Corte ha ritenuto fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal TAR della Regione Siciliana.
Il sindaco di Misterbianco, Marco Corsaro, componente del direttivo Anci Sicilia, intervenendo sulla sentenza della Consulta ha giudicato l'ennesima proroga dei commissariamenti, votata dall'Ars pochi giorni fa, una forzatura incostituzionale. Il primo cittadino di Misterbianco ha dichiarato: "Fino a quando non verrà abolita la legge Delrio a Roma, ogni tentativo sull'elezione diretta rischia di essere velleitario e illegittimo. Come Anci Sicilia, quindi con la voce dei sindaci che ogni giorno stanno al fianco dei cittadini, faccio un appello a fare ordine sulla vicenda rimettendo al centro gli interessi della Sicilia e dei siciliani, restituendo loro il diritto alla rappresentanza".
Dal canto suo, l'eurodeputato Forza Italia Marco Falcone, nel commentare la sentenza della Consulta ha affermato che "Oggi abbiamo una nuova conferma: il rinvio delle elezioni provinciali in Sicilia è una prassi incostituzionale. La Corte Costituzionale lo ha ribadito riferendosi a una legge del 2023 che fece slittare il voto per la 18esima volta. Ma quello di oggi, purtroppo, è un monito severo e assai attuale che, da Roma, giunge al legislatore di Palermo. [...] Voglio ricordarlo anche oggi: l'elezione diretta nelle ex Province rimane il nostro faro - continua Falcone - ma è sempre più evidente che il quadro normativo nazionale non ci consente, ad oggi, di raggiungere tale obiettivo. Il territorio ha invece bisogno di essere governato subito. Ciò avverrebbe anche con le elezioni di secondo livello, senza che debbano farsi altri giochi di palazzo. Auspichiamo che a Palermo - conclude l'eurodeputato azzurro - prevalga il senso di responsabilità".
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