In Sicilia, l'adesione allo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale, organizzato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro, ha raggiunto livelli elevati. Lo sciopero è stato indetto per rivendicare il rinnovo del contratto di lavoro e richiedere un adeguato finanziamento del Fondo nazionale, dopo anni di tagli.

Secondo i dati diffusi dalla Filt Cgil Sicilia, circa l'85% dei lavoratori del trasporto pubblico urbano ha partecipato allo sciopero, con percentuali simili anche nel trasporto extraurbano e punte del 100% in alcune aziende. In particolare, l’adesione è stata del 100% presso l’Amat di Palermo, del 95% all’Atm di Trapani, del 70% all’Atm di Messina, e dell’85% all’Atm di Catania. Altre alte percentuali di partecipazione sono state registrate presso Ast (80%), Etna Trasporti, Interbus, Segesta e Sicilbus (90%), Isea (90%), Sais Autolinee (70%), e più basse in Sais Trasporti, autolinee Lumia e Cuffaro, con un 50%.

Alla manifestazione nazionale a Roma ha partecipato una numerosa delegazione siciliana. Alessandro Grasso, segretario generale della Filt Cgil Sicilia, ha sottolineato che “il servizio di trasporto pubblico locale rischia di scomparire senza risorse adeguate o di non poter offrire un servizio soddisfacente ai cittadini. Oggi, il settore soffre per la mancanza di personale, mezzi, e sicurezza.” Grasso ha inoltre ricordato come l’inflazione stia riducendo il potere d’acquisto dei salari, definendo lo sciopero come “una battaglia nell’interesse di tutti, sia dei lavoratori che della collettività, che ha diritto a un trasporto pubblico efficiente.”