A cinque mesi dalla nomina dei direttori generali delle aziende sanitarie in Sicilia, la Cgil denuncia l’assenza di interventi concreti da parte del governo regionale per riorganizzare la sanità pubblica. Durante la manifestazione a Modica, il segretario generale regionale Alfio Mannino ha sottolineato la mancata riprogrammazione della rete ospedaliera, l'assenza di un piano straordinario per ridurre i vuoti di organico e il ritardo nell'attuazione delle misure finanziate dal PNRR, come le case di comunità e gli ospedali di comunità.

La Cgil propone un nuovo piano sanitario che includa:

• Riorganizzazione della rete ospedaliera.
• Rafforzamento della medicina territoriale e dell'emergenza-urgenza.
• Integrazione socio-sanitaria e promozione della medicina di genere.
• Interventi per la sicurezza sul lavoro e la stabilizzazione del personale precario.

La situazione sanitaria, aggravata da carenze strutturali e dalla fuga di personale verso il settore privato, lascia 800.000 siciliani senza accesso alle cure e genera un debito annuale di oltre 289 milioni di euro legato alla mobilità sanitaria. La Cgil ribadisce la necessità di rafforzare i servizi per gli anziani, le RSA, i dipartimenti di salute mentale e i consultori, e di migliorare i punti nascita e le strutture per la non autosufficienza.