La 26ª edizione dell’annuale indagine sulla Qualità della Vita, realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, evidenzia un quadro preoccupante per la Sicilia. La classifica, che valuta nove dimensioni (affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, turismo e reddito e ricchezza), vede le province siciliane tra le ultime posizioni.
- Caltanissetta: Ultima nella classifica generale (107ª), con vulnerabilità in molteplici aspetti, sebbene con alcuni risultati positivi nel sistema salute e reati e sicurezza.
- Agrigento: 105ª posizione.
- Palermo: 100ª, scendendo di una posizione rispetto all'anno precedente.
- Catania: 98ª, migliorando di 5 posizioni.
- Trapani: 92ª, salendo di una posizione.

- Enna: 97ª, posizione salendo di 3 posizioni.
- Ragusa: 87ª.
- Siracusa: 102ª.
- Messina: 103ª, salendo di due posizioni.

L’indagine conferma un trend consolidato: le province del Centro-Nord mostrano una maggiore capacità di ripresa e migliori condizioni di benessere, mentre il Mezzogiorno e le Isole, inclusa la Sicilia, registrano un aumento delle aree di disagio sociale e personale.
Nonostante alcune note positive nel sistema salute, le province siciliane mostrano criticità in affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, e reddito e ricchezza. Catania e Enna, ad esempio, si trovano in fondo alle classifiche per ambiente e turismo, rispettivamente.
Attilio Lombardi, founder di Ital Communications, sottolinea l’importanza di una comunicazione trasparente e responsabile per diffondere i risultati e stimolare un confronto costruttivo. Questo è fondamentale per promuovere azioni concrete volte a migliorare la qualità della vita in tutte le aree del Paese, inclusa la Sicilia.