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Enna perde anche le scuole: storia di una città che muore
E così è avvenuto. A nulla sono valse le assemblee, le proteste, le manifestazioni spesso ignorate dalla classe politica e dalla società civile.
Enna perde due scuole.
Ieri è stata sciaguratamente approvata, col solo voto contrario del rappresentante degli studenti e dei sindaci di Troina e Barrafranca, la proposta di ridimensionamento che vede l'accorpamento del Colajanni (classico, scienze umane e musicale) con il Farinato (scientifico) ed il completo smembramento del Lincoln di Enna che sarà diviso in due: il linguistico andrà col Colajanni e gli indirizzi tecnici andranno col Federico II.
In un sol colpo, decine di docenti e dipendenti A.T.A. ritorneranno ad essere precari e le nostre scuole diventeranno dei mega agglomerati di studenti a discapito della didattica e dell'efficienza amministrativa.
In questi anni abbiamo perso di tutto. L'unica cosa che ci era rimasta erano le scuole e non siamo stati capaci di difenderle. Purtroppo, amara constatazione, finché non cambierà la classe dirigente che ci governa, a tutti i livelli, il declino della nostra comunità sarà irreversibile.
Stupisce e lascia perplesso il fatto che il Sindaco di Enna non abbiamo votato contrario. Sono curioso di sapere le motivazioni di questo voto e gliele chiederò al prossimo Consiglio Comunale.
Un applauso invece voglio farlo alle studentesse e agli studenti ennesi, gli unici che non hanno mai mollato, fin dal primo giorno, gli unici che si sono fatti sentire sempre, gli unici che ieri col loro voto contrario ad ogni proposta di dimensionamento hanno lanciato un messaggio chiaro a tutta la politica locale: noi non ci arrendiamo, noi non molliamo di un centimetro nella lotta alla difesa della nostra città.
Gli "adulti" prendano appunti ed esempio.
Marco Greco consigliere comunale del Pd di Enna
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